GULLIVER FORMAT
- 16 ottobre 2009
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di persone collegate da scopi razionali, da interessi e obiettivi
funzionali.
In una accezione scientifica, il termine
classe
rimanda, soprat-
tutto nel campo biologico, a un insieme di elementi che sono ac-
comunati da alcune caratteristiche comuni. Non sono un biologo,
però la classe, per esempio, degli invertebrati, raggruppa i vi-
venti che hanno determinate caratteristiche comuni. Un tempo,
in campo scolastico, il termine classe poteva avere questo signi-
ficato di unità, di insieme di soggetti con caratteristiche comu-
ni. Nella realtà contemporanea, la scuola ci propone la classe
come un insieme di eterogeneità, di diversità. Per questo non
dobbiamo dare per scontato il fatto che la classe sia di per sé una
comunità di apprendimento: occorre che “diventi” comunità di
apprendimento, attraverso le strategie e gli strumenti proposti
dalla prof.ssa Marina Santi.
La classe è il contesto nel quale le diversità si collegano e nel
quale le eterogeneità diventano la condizione per sperimentare
i principi e le regole della vita civile. La classe è anche il nucleo
in cui si sviluppa la consapevolezza della cittadinanza, la consa-
pevolezza e la responsabilità personale, come condizioni che pre-
cedono l’apprendimento. Per gli insegnanti, in questo momento
particolare della vita scolastica, una delle questioni fondamenta-
li non è rappresentata tanto dai contenuti disciplinari, dal fatto,
cioè, di affrontare questa o quest’altra materia; in questo ambito
la scuola ha un repertorio consolidato di tecniche e di tradizioni
e delle strategie sperimentate.
Il problema che si pone prioritariamente è invece quello di stare
in una realtà di classe per apprendere in maniera convinta e,
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