GULLIVER FORMAT
- 13 novembre 2009
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Storicamente penso a persone come Gattullo, Pellerey e Ver-
tecchi, che, pur appartenendo a diverse scuole di pensiero e di
formazione, hanno portato nella scuola l’interesse al dato qua-
li-quantitativo, introducendo metodo e razionalità in una que-
stione che era stata governata per molti anni da processi di tipo
ermeneutico-interpretativo, nonché di tipo, diciamo così, discor-
sivo.
Il Prof. Domenici fa parte di quel gruppo di studiosi che ha cer-
cato di introdurre nella valutazione rigore concettuale e metodo-
logia scientifica. Attualmente la questione valutativa nella no-
stra scuola è esplosa, sotto la spinta di motivazioni che spesso
non hanno un rilievo pedagogico, ma sono governate da logiche
esterne, anche di tipo economico, dove prevale il concetto di ren-
dicontazione della scuola ai processi sociali rispetto agli investi-
menti, e i risultati sono quelli che sappiamo.
Credo che dobbiamo riportare al centro dell’attenzione i proces-
si didattici, i processi pedagogici che stanno alla base della va-
lutazione, e cercare anche di introdurre una cultura del metodo,
dell’attenzione, della trasparenza e del rigore in una questione
che è troppo centrale per non sentirne gli echi, anche in termini
di cultura sociale, presso le famiglie e i genitori.
Per questo ci siamo rivolti a Gaetano Domenici, una delle figure
che, nel campo della valutazione in Italia, è tra le più consisten-
ti, per produzione editoriale, ricerca e presenza anche nella for-
mazione degli insegnanti.
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