Page 15 - DEMO Via dei Raschi
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– Dove vai? – le chiedeva la mamma quando la vede-
va uscire spavalda dal cancello.
– Via – rispondeva lei – A giocare.
La mamma non si preoccupava, perché in quel tempo
e in quel posto tutti si conoscevano e giocare insieme
in una casa, nell’altra oppure anche sulla strada, non
era una cosa da matti, era normale. Dalle finestre
delle case che si affacciavano sulla via, dai cancelli
degli orti e dei giardini, c’era sempre qualcuno a te-
nere d’occhio i bambini più piccoli intenti a giocare e
a scorrazzare a piedi o in bicicletta . Nessun peri-
colo dunque. La via era animata e vivace, c’era l’ab-
Bau
baiare dei cani, c’erano anche numerosi gatti e
qualche volta capitava di vedere per strada qualche
uscito per sbaglio dal pollaio.
Di solito era il tacchino della signora Ernestina a
prendersi qualche ora di libertà; si chiamava Au-
gusto, sgusciava con abilità da un buco nella rete
del pollaio, le penne tutte , poi alzava la
testa e si guardava intorno come fosse il padro-
ne del mondo, si dava una sistematina, gonfi ava
le penne della coda e sollevava la zampa destra,
pronto a muovere il primo passo della sua passeg-
giata. I bambini lo osservavano divertiti.