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Agenda 2030
di Luigi DI MARCO
Consigliere nazionale Aias (Associazione professionale italiana ambiente
e sicurezza) e coordinatore dei Gruppo di lavoro ASviS sui Goal 6,14,15
Rubrica in collaborazione con ASviS -
Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Accesso all’acqua e all’energia:
la natura per i diritti umani
a vita sulla terra, l’esistenza della specie umana, ciascuno di noi, dipende dalla disponibilità di due risorse essenziali:
Ll’acqua e l’energia. Se queste risorse non sono accessibili non può esserci vita. Se l’acqua e l’energia sono disponibili
con scarsità e discontinuità, molti diritti essenziali quali alimentazione e salute non possono essere garantiti.
L’acqua e l’energia che viene dalla luce del sole consentono alle piante, attraverso il processo della fotosintesi clorofi lliana,
di crescere, riprodursi e fornire così anche il cibo di cui noi e le altre specie animali ci nutriamo. Le piante producono an-
che le fi bre per i nostri vestiti e per altri prodotti tessili, il legname per le costruzioni e per le industrie. Durante la fotosin-
tesi emettono l’ossigeno con cui respiriamo, assorbendo l’anidride carbonica in eccesso.
Le piante regolano i cicli del clima e dell’acqua da cui la loro stessa esistenza dipende. Comprendere e rispettare i cicli
della natura è una condizione essenziale affi nché il diritto umano a un accesso equo all’acqua e all’energia sia possibile.
DI QUANTA ACQUA ABBIAMO BISOGNO
Bere acqua è fondamentale per la salute. Si può sopravvivere senza bere solo per pochi giorni. Le funzioni vitali consumano
l’acqua di cui è fatto il nostro corpo. L’acqua rappresenta infatti circa il 60% del peso corporeo nei maschi adulti, dal 50 al
55% nelle femmine (caratterizzate da una maggiore percentuale di grasso corporeo rispetto ai maschi) e fi no al 75% in un
neonato. Abbiamo perciò bisogno di recuperare l’acqua consumata ogni giorno, in quantità adeguata a età, peso corporeo,
tipo di alimentazione, attività fi sica svolta, condizioni climatiche, stato di salute. La quantità è dunque variabile, indicati-
vamente per una persona adulta sono necessari 2 (per le femmine)/2,5 litri (per i maschi) di acqua al giorno, ma in caso
di climi caldi e attività fi sica intensa il fabbisogno può essere anche più del doppio.
Per proteggere la nostra salute è importante disporre di acqua anche per la nostra igiene personale. Se non disponiamo di
acqua pulita per lavarci frequentemente, ci esponiamo a malattie che possono essere anche mortali. I dati più recenti delle
Nazione Unite riportano che solo il 71% delle persone ha accesso diretto all’acqua potabile, e solo il 45% ha accesso a
servizi igienici adeguati. Appena il 47% delle scuole nel mondo dispone di acqua e sapone.
DI QUALE ACQUA ABBIAMO BISOGNO
Acqua “potabile” vuol dire non contaminata da inquinanti biologici e chimici dannosi per la salute.
L’acqua potabile non è un’ invenzione umana, ma un prodotto della natura. La civiltà ha inventato gli acquedotti come si-
stema di trasporto dalle acque provenienti dalle sorgenti fi no alle nostre case, e dei sistemi di controllo per verifi carne la
potabilità e correggerne la qualità, se necessario.
L’inquinamento dell’acqua avviene soprattutto a causa dei nostri processi produttivi, industriali e agricoli. Dunque meno
inquinamento produciamo, più sana e sicura è la qualità dell’acqua.
DI QUANTA ENERGIA ABBIAMO BISOGNO
In natura il cibo è la fonte di energia primaria di tutte le specie animali. Oltre che con il consumo di cibo, la civiltà umana
si è evoluta grazie allo sfruttamento di forme di energia che hanno consentito di migliorare il benessere, la sicurezza e la
salute delle persone. Disporre di energia oggi vuol dire poter riscaldare o raffrescare adeguatamente e in sicurezza la pro-
pria casa, disporre di luce elettrica, di un frigorifero, di un telefono, di un televisore, di un computer… Molti di questi stru-
menti sono diventati essenziali per poter vivere una vita in salute e sicurezza e per essere socialmente integrati. La dispo-
nibilità di energia ha però un costo che non è alla portata di tutti. Si è valutato che quasi il 9% delle famiglie italiane è in
1 NUOVO NEWS n. 218 dicembre 2020