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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – ACCOGLIENZA
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        Quando arrivò il momento della sfida finale, quella della corsa, Sahid, che si era ormai tran-
        quillizzato, si rabbuiò nuovamente.

        I cinesini erano stati posizionati con cura e disposti in modo da formare diverse corsie. Ogni
        concorrente si posizionò al suo blocco di partenza e al «Via!» del maestro, tutti scattarono. In
        quello stesso istante Nina e Arianna, dopo uno sguardo d’intesa, abbandonarono le loro corsie
        e iniziarono a correre spingendo la carrozzella con sopra Sahid.

        Il ragazzo, dopo un attimo di spavento, cominciò a ridere a crepapelle. «Evvivaaaaa!» gri-
        dava tenendo le braccia sollevate sopra la testa, come per assaporare completamente quel
        momento di libertà.
        Naturalmente vinse Julian, che, bruciando tutti sul tempo, tagliò il traguardo in pochissimi

        minuti. Lo seguì Paolo, che arrivò qualche secondo dopo. I tre amici e la loro sedia a rotelle
        riuscirono comunque ad aggiudicarsi un dignitosissimo quinto posto.
        Seduti all’ombra dell’area di ristoro, il buonumore regnava sovrano.
        «Complimenti per l’impresa affrontata» disse il maestro, raggiungendoli. Dopo averli lasciati

        un po’ giocare liberamente fra di loro, batté le mani per richiamare l’attenzione e annunciò:
        «La prossima gara si svolgerà in aula!».





        (Terza parte)
        Una volta posizionato al suo banco, Sahid si sentì a proprio agio; il suo respiro si calmò, an-
        che se non poteva fare a meno di chiedersi quale tipo di attività sportiva avrebbero potuto

        fare in aula.
        Il maestro Filippo svelò subito l’arcano: da tanti anni esistevano anche le Olimpiadi di Mate-
        matica e di Scienze! Erano sempre competizioni, che però trattavano di numeri, forme geo-

        metriche, simmetrie, elementi di chimica, di fisica.
        A Sahid brillarono gli occhi.
        «La prova che dovrete superare riguarda le frazioni» annunciò il maestro.
        «Oh, no, le frazioni!» Questa volta fu Nina ad abbattersi. Le erano state antipatiche fin dalla

        terza elementare, quando il maestro aveva spiegato come funzionavano quei numeri “rotti”,
        come li chiamava lei.
        Sahid, invece, sorrise, perché a lui le frazioni piacevano tantissimo, così come tutto ciò che

        riguardava la matematica.
        «Dovrete spiegarmi il vostro nome con le frazioni» riprese il maestro Filippo. «Ora scegliete
        un compagno con cui lavorare, avete mezz’ora!»
        «Nina, stai tranquilla, lo facciamo insieme!» disse Sahid alla sua compagna. E, guardando
        il suo amico, Nina si calmò e si accorse che non era poi così difficile. Prese anche lei righello

        e colori e cominciò a calcolare, a ragionare, a disegnare. I due amici furono i primi a conse-



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