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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – ACCOGLIENZA
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        gnare l’elaborato, poi tornarono al posto in attesa di scoprire la prossima prova da affrontare.
        Il maestro Filippo ancora una volta sorprese tutti. «In piedi, ragazzi! In palestra ci aspetta la

        prova delle Olimpiadi di Scienze.» Giunti in palestra vi trovarono un mucchio di pietre. «Pie-
        tre?» disse Paolo con gli occhi sgranati. «Maestro, ma cosa c’entrano con Scienze?»
        Il maestro Filippo sorrise, contento di aver sorpreso i suoi adorati alunni. «La prova di Scienze
        consiste nel trovare il modo meno faticoso per spostare tutte le pietre dalla palestra al cor-

        tile.» Sul pavimento erano sparsi vari oggetti: scatole, buste, carriole, assi…
        I cinque amici si guardarono e iniziarono a provare a spostare i sassi, un po’ perplessi e un po’
        affaticati. Quando capirono, però, i loro occhi si illuminarono. «Ecco cosa c’entravano tutte
        quelle pietre con Scienze!» esclamò Paolo. In poco tempo, tutto era già in cortile.





        (Quarta parte)
        «Ma cosa sono tutte quelle foglie?» chiese Paolo entrando in aula la mattina successiva.

        La sera precedente, mentre cercava di addormentarsi aveva immaginato trofei, medaglie
        d’oro, targhe di riconoscimento. Invece sulla cattedra c’era solo del fogliame intrecciato e, se
        non fosse stato per il nastro rosso che abbelliva ogni composizione, avrebbe pensato a un’al-

        tra lezione di Scienze, più che a una premiazione.
        Anche Julian era perplesso. Già sognava di alzare la coppa con il suo nome inciso sopra fra
        le ovazioni dei compagni.
        Invece, di premi in aula non c’era nemmeno l’ombra.

        Un po’ contrariati, i ragazzi ascoltarono le parole del maestro Filippo: «Ora ciascuno di voi
        riceverà la corona d’ulivo, che spetta ai vincitori delle Olimpiadi».
        I volti degli alunni erano perplessi: «Oggi siete tutti vincitori, perché in questi giorni ho visto

        dei veri campioni!» proseguì il maestro.
        Uno alla volta, i ragazzi ricevettero le loro corone. Julian per il fair play, Paolo perché nono-
        stante le sfide era stato in grado di far ridere sempre tutti, Nina, Arianna e Sahid per come
        avevano dimostrato che aiutarsi a vicenda è la cosa più importante.

        «Grazie, maestro!» risposero i ragazzi con sguardo sincero e sereno.
        Seduto sulla panchina durante la ricreazione, il maestro Filippo era orgoglioso, perché era
        certo che i ragazzi avessero capito il vero significato di una competizione, che non si basa sol-

        tanto sull’arrivare per primi al traguardo. E, anche se era un po’ triste perché ormai erano
        diventati grandi e tra poco non sarebbero stati più i suoi alunni, era sicuro che non avreb-
        bero mai dimenticato quanto avevano imparato insieme.










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