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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – ACCOGLIENZA
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ª
(Quarta parte)
Milena, Marco e Luca fecero la strada del ritorno da scuola insieme e decisero che quella sera
avrebbero pensato al nome della scuola.
Milena arrivò a casa e raccontò la giornata alla mamma, che l’ascoltava attentamente, felice
di vederla così entusiasta per quella storia del concorso.
Finito di cenare, Milena andò in camera e si stese sul letto pensando a un nome per la scuola.
Si addormentò quasi subito e iniziò a sognare… Sognava di trovarsi nel fondo del mare, un
mare azzurro, pieno di pesciolini, conchiglie, piccole meduse. I raggi del sole entravano nell’ac-
qua come spade scintillanti illuminando tutto il fondale. Si guardava attorno rapita quando
all’improvviso divenne tutto scuro: un’enorme ombra scivolò lenta su di lei. Milena chiuse
gli occhi impaurita e aspettò. Non successe nulla, così aprì prima un occhio e poi l’altro: una
gigantesca balena tutta colorata la stava fissando sorridente. Milena sgranò gli occhi incre-
dula. Che meravigliosa creatura la balena!
La balena colorata con un colpo di coda spostò le conchiglie sul fondale e iniziò a scrivere sulla
sabbia “C I A O”. Milena, incapace di parlare per lo stupore, rispose salutando con la mano.
La balena continuò scrivendo: “Sono Balena Bale e ho un’idea per il nome della tua scuola”.
Milena la guardò impaziente. Così la balena iniziò a scrivere il nome che aveva pensato.
(Quinta parte)
DRIIIIIINNNN! La sveglia suonò e Milena improvvisamente si ritrovò nella sua stanza. Aprì gli
occhi, il cuore batteva a mille: l’idea che le aveva suggerito la balena in sogno era fantastica,
non vedeva l’ora di condividerla con Marco e Luca! Fece colazione più in fretta che poteva e
corse subito fuori dove i due amici la stavano già aspettando. Raccontò loro tutto il sogno.
Sul nome della scuola erano finalmente in accordo tutti e tre, perfino Luca!
Il giorno del concorso, i gruppi presentarono la loro proposta tra gli applausi dei presenti.
Quando arrivò il loro turno, i tre amici salirono sul palco con tre cartelli.
Milena sollevò il suo cartello su cui c’era scritto BALE e tutti risero.
Poi fu il turno di Marco: sul cartello che aveva c’era scritto ARCO e tutti risero.
E per finire Luca: il suo cartello recitava NO e tutti risero.
Bale, Arco, No… Nessuno capiva perché Milena, Marco e Luca stavano mostrando a tutti,
scritti a caratteri cubitali su dei cartelli, i soprannomi con cui i bulli della scuola li prende-
vano in giro.
Ma poi all’improvviso una bambina di seconda, osservando meglio i cartelli, esclamò a gran
voce: «Ho capito come vogliono chiamare la scuola!».
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