Page 13 - Demo Accoglienza - CL3 - 23/24
P. 13

3     ª


                                                                         Accoglienza









                FIGURA n. 5
                                           La storia del pirata Barbanera

              Tra la fine del 1600 e il 1700 esistevano i corsari, marinai autorizzati dai loro go-
              verni ad attaccare e saccheggiare le navi di un Paese nemico. Ai primi del 1700 la
              “guerra di corsa”, cioè la pirateria autorizzata, era addirittura incentivata. Quando
              però i governi decisero di non autorizzare più i corsari, questi divennero pirati. Tra
              loro vi era Edward Teach, meglio noto come Barbanera, che divenne uno dei pro-
              tagonisti della pirateria dei Caraibi.
              Barbanera nacque probabilmente intorno al 1680, ma non è chiaro se in Inghilterra
              o in Giamaica. Nel 1716 lui e i suoi compagni pirati assaltarono con successo di-
              verse navi, ma verso la fine del 1717 il suo comandante fu esonerato perché rifiu-
              tava di attaccare i vascelli battenti bandiera inglese. Barbanera prese il suo posto
              e continuò le attività, senza farsi scrupolo della provenienza delle sue vittime. Il
              28 novembre 1717 s’impossessò di un vascello prezioso, la nave francese La Con-
              corde, che trasportava schiavi dall’Africa. Parte di loro fu arruolata e la nave fu
              battezzata con il nome Queen Anne’s Revenge (La vendetta della regina Anna): fu
              dotata di circa quaranta cannoni e di un equipaggio di trecento uomini. A bordo
              della Revenge, Barbanera assaltò numerose navi, depredandone il carico, e in al-
              cuni casi costrinse marinai e capitani a unirsi alla sua ciurma, il che gli consentì di
              ampliare la sua flotta.
              Barbanera costruì il suo personaggio allo scopo di incutere timore ai nemici e spin-
              gerli ad arrendersi senza combattere. Si racconta, ad esempio, che portasse una
              barba nera talmente lunga da poterla arrotolare dietro le orecchie, che prima de-
              gli assalti mettesse sotto il cappello dei pezzi di miccia, in maniera tale che il suo
              viso fosse avvolto da una nuvola di fumo, e persino che bevesse rum mischiato a
              polvere da sparo. Anche la sua bandiera è leggendaria: secondo la tradizione raf-
              figurava uno scheletro e un cuore sanguinante.



        Dalla lettura del testo sarà chiaro che anche questo soprannome

        si riferisce a una caratteristica del pirata. Prendiamo dal baule il

        cartellone intitolato I nostri nomi piratosi e proponiamo ai bambini

        di completarlo con i loro nomi da pirata, che inventeranno unendo il

        nome proprio a una loro caratteristica, ad esempio Carlo il gentile,

        Anna l’arguta, Luca gambe lunghe, ecc. Approfittiamone per

        richiamare alla loro mente i nomi (propri e comuni) e gli aggettivi

        qualificativi.

        Consegniamo a ciascuno un foglio in formato A4 e diciamo di

        scrivere il nome che ha inventato con delle lettere ispirate a quelle

        utilizzate per lo striscione di benvenuto (v. figura n.1).





                                                    NUOVO         NEWS • Speciale accoglienza e prove d’ingresso  11
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18