Page 10 - DEMO Crilù e altre storie
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fabbriche avevano reso l’aria                      mangiare tutti i cibi sba-
                        irrespirabile!                                       gliati che mangi tu, altri-
                        “E poi” continuò Crilù                                 menti divento troppo
                        “quanti rumori! Povere                                  ciccione e poi sto male.
                        orecchie, sembra di                                      Ascolta Bill” con-
                        impazzire! È così                                        tinuò Crilù “i cibi
                        bello sentire in lon-                                    che ho visto nella
                        tananza il suono del                                      vetrina del negozio
                        tam-tam o il rumore                                       se non verranno
                        dei passi degli ani-                                     venduti andranno
                        mali e camminare con                                     a male e si butte-
                        i piedi nudi sulla terra                                ranno e questo non
                        bruciata dal sole.”                                     è proprio giusto! Se al
                        Camminando  per  le                                   mondo imparassimo a
                        strade di New York, passò                            dividere quello che c’è, il
                        davanti ad una vetrina piena                       cibo basterebbe per tutti e
                        di cose buone da mangiare.                      non correremmo il rischio di
                        “Che meraviglia!” gridò Crilù.             ammalarci per il troppo e sbagliato
                        In quel momento dal negozio uscì un    mangiare.”
                        bambino con un grosso bignè in mano.   Continuando il suo viaggio Crilù arrivò
                        Crilù lo guardò: aveva un’aria simpatica   in California dove incontrò tanta gente
                        con la faccia pallida piena di lentiggini,   con la pelle come la sua.
                        però era così ciccione che sembrava dovesse   “Ciao amici” gridò felice “che piacere
                        scoppiare da un momento all’altro.     incontrarvi”.
                        “Ciao” gli disse “come ti chiami?”     “Ciao” dissero con voce triste.
                        “Io sono Bill” rispose il bambino.     “Che succede? Perché avete quest’aria
                        “Amico Bill” continuò Crilù “facciamo   abbattuta?”
                        due passi insieme e intanto ci conoscia-  “Perché” risposero “qui in America mol-
                        mo un po’”.                            ta gente non ci vuole e dice che siamo
                        “Ok” rispose Bill “andiamo!”           sporchi negri”.
                        Diventarono presto amici e divisero    “Oh” disse Crilù “che sciocchezza! Queste
                        anche il bignè al cioccolato.          sono tutte scuse per litigare e non vivere
                        “Perché non rimani qui con me?” chiese   in pace. Ci vuole così poco per andare
                        Bill a Crilù “sarò felice di ospitarti nella   d’accordo!”
                        mia casa e potrai mangiare tutto quello   Crilù riprese il cammino e passò da-
                        che vuoi.”                             vanti ad un grande palazzo con tante
                        “No, grazie” rispose Crilù “non voglio   finestre.




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