Page 16 - Diari di un'amicizia - Nonno Fofò - demo
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            di studenti al lavoro che prima ti infastidisce ma che
            appena entri sparisce perché ti abitui.

            Bussa e si sente una voce buffa che dice “Avanti!”.
            Mette dentro appena la testa e cerca la professoressa.

            Lei esce. È molto bella; non la immaginavo così.
            Mi guarda e mi sorride           . Ha due occhi bellissimi

            e grandi. Mi chiedo subito se ha dei bambini a casa
            che la possono chiamare mamma.

            Abbasso  gli  occhi  sulla  sua  mano  sinistra:  non  ha
            la fede     , ma non vuole dire nulla; a volte non la

            portano, ma sono sposate lo stesso.
            Sapeva già del mio arrivo, il preside non si dilunga e

            si appartano un momento.
            Poi lei mi prende per mano: “Ti chiami Luca, vero?”

            dico di sì col capo. Ora so che viene il momento più
            brutto, quello di entrare in classe. Diranno che sono

                   e poi mi diranno uno ad uno i loro nomi.
            Spero di avere un banco           vicino alla finestra     ,

            per riposare gli                  quando sono stanco.
            “Questo  è  Luca  e  sarà  un  vostro  compagno.  È  un

            elemento nuovo della “ciurma”, le sento dire mentre
            cerco con lo sguardo un banco libero che sarà mio.

            Quando sento gli occhi dei ragazzi puntati su di me
            vorrei nascondermi, ma mi sembra di essere ancora
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