Page 6 - DEMO Il mio amico Gesù
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nel bambino si caratterizza attribuendo a Dio caratteri sovruma-
                             ni, come un “mago” o un “gigante”�
                             Il bambino, quindi, rappresenta Dio secondo quelle che sono le
                             sue esperienze umane e gli attribuisce tratti e caratteristiche so-
                             prannaturali, ma sempre partendo dalla sua esperienza concre-
                             ta�
                             Altra peculiarità della religiosità del bambino della scuola dell’In-
                             fanzia è che percepisce ogni cosa esistente come “fatta” da qual-
                             cuno, costruita nella sua materialità�
                             Per quanto riguarda l’annuncio biblico della creazione, il bambi-
                             no comprende che si tratta di un “qualcosa” fatto materialmente
                             da Dio, per il quale però riesce ad avere un concetto astratto di
                             creazione�
                             Il bambino lega molto i fenomeni e le calamità naturali a determi-
                             nati avvenimenti ed è convinto che dietro ad ogni fenomeno ci
                             sia un Dio castigatore e naturalmente “magico”, pronto a esaudi-
                             re ogni suo desiderio compiendo determinate preghiere�
                             Il compito degli insegnanti di scuola dell’Infanzia è di favorire lo
                             sviluppo della dimensione religiosa, creando intorno ai bambini
                             un clima di serenità, armonia, bellezza e accoglienza, perché solo
                             su queste basi si possono introdurre le prime proposte esplicite
                             del  messaggio  cristiano,  che  riguardano  gli  elementi  essenziali
                             del Cristianesimo e che devono essere collegate, senza forzature,
                             all’esperienza del bambino e sostenute dall’appoggio della fami-
                             glia�
                             L’insegnamento della Religione Cattolica è, da diversi anni, og-
                             getto di ampie e approfondite riflessioni, che hanno portato a
                             focalizzarne sempre meglio il significato e l’importanza che esso
                             riveste�
                             La presenza di questo magistero è senz’altro necessario alla scuo-
                             la se propone contenuti educativi seri, importanti, validi per la
                             vita e come obiettivo: Dio�
                             Tale insegnamento non può e non deve essere considerato un
                             “corpo estraneo” o qualcosa di marginale al processo scolastico;
                             esso deve contribuire, in modo fondamentale, a far sì che l’edu-
                             cazione scolastica introduca gradualmente gli alunni nella realtà
                             che comprende intrinsecamente anche la dimensione religiosa�
                             Proprio  perché  viene  definito  insegnamento  culturale,  esso  è
                             svolto nel quadro delle finalità della scuola dell’Infanzia (è offerto
                             a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa di ciascu-
                             no e nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni; è, infine,
                             distinto e complementare alla catechesi)�
                             I riferimenti legislativi dell’IRC sono stati approvati con il d�lgs�
                             dell’11 febbraio 2010�


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