Page 10 - DEMO Mitica Grecia
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tono tanto supplichevole da non ammettere un “no”
come risposta.
Così Dedalo l’ingegnere e Icaro suo figlio erano par-
titi dal porto di Atene e dopo una tranquilla traversata
erano approdati a Creta. A bocca spalancata ne ave-
vano guardato le meraviglie. Accolti dal re Minosse
come ospiti graditissimi erano stati condotti a palazzo;
Icaro era stupito da ciò che vedeva: pareti di prezioso
color porpora, colonne enormi, tappeti e ori, servi e
schiavi in quantità esagerate.
– Benvenuto Dedalo, se non sei troppo stanco del
viaggio gradirei parlare con te adesso, prima della fe-
sta che ho dato ordine di preparare in tuo onore – ave-
va detto re Minosse.
E Dedalo aveva chinato la testa per la prima volta al
volere del re. A tu per tu Minosse aveva subito messo
in chiaro le cose: non gli servivano costruzioni gran-
diose, né un tempio in onore degli dei, né una palestra
per la tauromachia e non voleva una torre alta come
quella di Babele:
– Voglio una prigione dalla quale sia impossibile fug-
gire! – aveva detto il re.
Dedalo si era morsicato la lingua. Una prigione? Tut-
to lì? E che gloria c’era a progettare una prigione!