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PRESENTAZIONE
Parlare per indovinelli e rispondere ad enigmi è unÊattività che da sempre caratterizza gli esse-
ri umani. Se ne parla fin da quando, in Egitto, il re Edipo fu fermato alle porte dellÊantica città
di Tebe da un mostro che non lasciava entrare nessuno. Era la Sfinge, un essere orripilante,
metà donna e metà leone. Costei, prima di concedere il passaggio ai viaggiatori, poneva
loro un indovinello; se i malcapitati non lo risolvevano venivano uccisi e divorati.
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Qual è lÊessere che cammina ora con due, ora con tre ora con quattro gambe e che è più
debole quando ha più gambe?
–
chiedeva lÊenigmatica Sfinge.
Edipo risolse lÊindovinello rispondendo correttamente: quellÊessere era lÊuomo che quando è
piccolo gattona, e usa gambe e mani, poi da adulto cammina sulle due gambe e da vecchio
usa tre gambe: la terza è il bastone.
La Sfinge per la rabbia si gettò dalla rupe e morì. Da allora Edipo è diventato il simbolo degli
enigmisti, non tanto come inventore, ma come risolutore di indovinelli.
LÊindovinello, da allora, è diventato patrimonio culturale dei popoli perché è piaciuto e piace
a tutti.
LÊenigmistica, che per qualcuno è una vera passione, nacque in Oriente, passò in Egitto, poi
in Grecia e nella Roma antica. Dèi e oracoli greci e romani parlavano per enigmi: non era
facile decifrarli.
CÊerano, già allÊepoca, raccolte enigmistiche e per tutto il medioevo coloro che sapevano
leggere e scrivere si sono divertiti a giocare con le parole, sia come solutori che come creatori
di enigmi.
Quando nel 1925 il settimanale „Domenica del Corriere‰ presentò ai suoi lettori il „cruciver-
ba‰, lÊenigmistica si diffuse a macchia dÊolio, conquistò il favore di molti e si guadagnò un
posto anche sui quotidiani più importanti.
(Rid. e adatt., Popotus n. 668)