Page 7 - DEMO Viaggio a Golosopoli
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era il suo miglior amico
               e l’aspettava
               ogni giorno
               appollaiato
               sul  grande
               pino davan-
               ti a casa sua.
               Francesco gli
               confidava le
               sue pene se-
               grete e Bene-
               detto cercava
               in qualche mo-
               do di consolarlo. “Dai”
               gli diceva “non te la prendere così!                          si  ritrovò  a
               Non sei più un neonato, ormai dovresti   correre come un matto e in meno di
               sapere quello che per te è giusto o sba-  cinque minuti era già comodamente
               gliato. Vuoi forse ammalarti? Lo sai   seduto sulla poltrona di un grande tre-
               che il mangiar sano aiuta i bambini a   no, che procedeva a velocità sostenuta.
               diventare grandi e forti?” Ma Francesco   Era partito così, all’improvviso, senza
               non voleva ascoltare e gli rispondeva   avvisare nemmeno la mamma, che chissà
               scocciato: “Lasciami in pace, gufaccio   com’era preoccupata. La tentazione era
               che non sei altro. Tu parli così perché a   stata superiore a tutte le buone inten-
               te non piace nulla di quello per cui vado   zioni ed era molto eccitato e ansioso di
               ghiotto io, altrimenti soffriresti come me.”   vivere questa grande avventura. Guardò
               Benedetto non se la prendeva per quello   fuori dal finestrino e vide allontanarsi
               che il bambino gli diceva e continuava ad   un po’ per volta le strade, le case e le
               aspettarlo ogni giorno sul grande pino.   campagne. Poi, all’improvviso, il nulla.
               Una mattina, mentre stava percorrendo   Si, il nulla. Sembrava che il treno fosse
      TRACCIA
               la strada che portava a scuola, France-  entrato in una storia senza luogo e
         2     sco lesse su un cartellone pubblicitario   senza tempo dove non c’era né cielo, né
               una notizia-bomba che parlava di un    terra. Francesco sentì un brivido scen-
               itinerario turistico per bambini golosi   dergli giù per la schiena: ma dove stava
               con meta finale a Golosopoli. Esisteva   andando? Era quella la strada giusta?
               dunque una città con questo nome? E    Tante domande si affollarono nella sua
               quali dolci, croccanti, profumati tesori   mente, quando sentì uno scossone. Il
               nascondeva? Senza pensarci due volte   treno si era fermato. Scese di corsa e



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