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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – MARZO 2023
5 STORIA
ª
Pag. 121 - Paragrafo “Elezioni nell’antica Roma”
Testo 1
La Repubblica
La parola “repubblica” deriva dal latino res publica e significa “cosa pub-
blica, di tutti”.
Nella Repubblica i poteri che nella Monarchia erano esercitati dal re fu-
rono divisi tra il Senato e vari magistrati. Di questi ultimi i più importanti
erano i due consoli che stavano in carica un anno. Comandavano l’eser-
cito e la città; inoltre, in caso di gravi pericoli per lo Stato potevano no-
minare un dittatore, che stava in carica sei mesi e aveva poteri assoluti.
Tra gli altri magistrati c’erano i pretori che amministravano la giustizia e
i censori che facevano il censimento dei cittadini.
I magistrati avevano il potere esecutivo, cioè mettevano in pratica le leggi
approvate dal Senato, la loro carica durava un anno e venivano eletti dalle
assemblee dei cittadini. Esistevano quattro assemblee dei cittadini:
3 i comizi tributi organizzati su base territoriale secondo le trenta-
cinque tribù dell’antica Roma. Votavano le leggi e si esprimevano su
colpevolezza o innocenza dei cittadini. Eleggevano i questori che si
occupavano della gestione del tesoro dello Stato e gli edili che si occu-
pavano della manutenzione delle strade, della costruzione degli edifici
pubblici e della viabilità;
3 i comizi centuriati raggruppamenti su base del censo, eleggevano i
magistrati maggiori (consoli, pretori, censori) e, insieme al Senato, ap-
provavano le leggi proposte dai consoli;
3 i comizi curiati svolgevano pratiche rituali;
3 i concili della plebe eleggevano i tribuni della plebe che potevano
porre il veto alle leggi ingiuste per i plebei.
Il Senato era l’istituzione più prestigiosa di Roma ed era formato da 300
rappresentanti delle famiglie patrizie. A lui i magistrati chiedevano il pa-
rere prima di prendere qualsiasi tipo di decisione. I compiti del Senato
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