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Attività aggiuntive “Nuovo Gulliver News” – MARZO 2023
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                                Pag. 120 - Paragrafo “La società romana ai tempi della
                                Repubblica”


                                                  Le lotte sociali

        A partire dal 500 a.C. i plebei organizzarono delle forme di protesta poli-

        tica contro i patrizi note come “secessioni della plebe”. Il loro scopo era

        quello di vedersi riconosciuti dei diritti pari a quelli della classe patrizia.

        In occasione delle secessioni essi abbandonavano la città e le loro atti-

        vità per andare a rifugiarsi sul Monte Aventino. In questo periodo Roma
        era impegnata nelle guerre di conquista con i popoli dell’Italia centrale

        e ciò obbligava i contadini e gli artigiani a prestare servizio nell’esercito

        abbandonando del tutto le loro attività economiche e, spesso, cadendo

        vittima dei creditori. Queste tensioni portarono alla prima secessione nel

        494 a.C., al termine della quale i plebei ottennero il diritto di eleggere

        annualmente due rappresentanti: i tribuni della plebe. Questa carica era

        interdetta ai patrizi e fu rivoluzionaria perché il potere dei tribuni permet-
        teva loro di porre il veto a leggi ingiuste nei confronti della plebe. Grazie

        alle proteste i plebei ottennero anche il diritto di avere leggi scritte al po-

        sto di quelle orali. Le Leggi delle Dodici Tavole furono compilate intorno

        al 450 a.C. ed esposte pubblicamente sul foro. A partire dal IV secolo a.C.

        i plebei poterono ricoprire la carica di console e dalla metà circa del V

        secolo a.C. fu permesso il matrimonio tra patrizi e plebei.



                                  La società romana nella Repubblica

        La società romana all’inizio dell’età repubblicana continuò a essere di-
        visa in classi sociali: i patrizi e i plebei, a cui si aggiungevano gli schiavi.

        Le numerose battaglie espansionistiche che Roma combatté a partire dal

        V secolo a.C., in particolare le guerre puniche, inasprirono i rapporti già

        tesi tra patrizi e plebei. Questi conflitti erano, infatti, vantaggiosi per i pa-

        trizi e i generali dell’esercito che potevano aumentare le loro ricchezze

        grazie ai bottini di guerra. Al contrario, i piccoli proprietari terrieri vanno

        incontro a grandi difficoltà: poiché dovevano prestare servizio nell’eser-




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