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Parole troppo grandi / 9
sformative, che suggeriscono una metodologia efficace: gentilezza,
tenerezza, partecipazione.
La gentilezza è un modo di trattare gli altri, utilizzando le parole
importanti (grazie, scusa, per piacere…), è regalare un sorriso, è
lodare l’altro. È il non utilizzare le parole per burlare, umiliare, fe-
rire. Se la gentilezza è il clima delle relazioni nelle nostre sezioni
e scuole, si inizia a interiorizzare una cultura di pace, si inizia a
diventare costruttori di pace. La tenerezza richiama una vicinanza
a chi ha bisogno, a chi soffre, è riferita alla dimensione empatica
della relazione, dalla quale scaturisce il prendersi cura. Ha scritto
Papa Francesco, nell’Enciclica Fratelli tutti, che la tenerezza è «un
movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie,
alle mani […]. La tenerezza è la strada che hanno percorso gli uo-
mini e le donne più coraggiose e più forti» .
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Partecipazione. L’ultima parola è quasi la conseguenza delle prime
due. Partecipare significa prendere parte, scegliere da che parte
stare, scegliere quale parte contribuire a far crescere. Chi ha speri-
mentato relazioni gentili e amorevoli impara a impegnarsi per una
società dove questi valori siano vissuti e ispirino le relazioni con gli
altri e con l’ambiente, e impara che prendersene cura non riguarda
solo “gli altri” e “le istituzioni”, ma, prima di tutto, ciascuno di noi.
Se non si inizia nell’età dell’infanzia, se non si inizia ora, quando?
1. Papa Francesco (2020), Fratelli tutti, n. 194.
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