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Editoriale
Di
Dino Cristaninino Cristanini
Direttore Editoriale
Le attività laboratoriali
Le attività laboratoriali
per realizzare il rapporto
per realizzare il rapporto
tra fare e pensare
tra fare e pensare
egli ultimi anni non v’è stato documento riguar- di manipolare elementi fisici o culturali, problema-
Ndante, esclusivamente o anche parzialmente, tizzare e sperimentare, fare ipotesi e metterle alla
temi didattici che non abbia invitato a dare alle at- prova anche discutendo con i compagni, giungere a
tività un carattere laboratoriale e cooperativo. Citia- conclusioni ed eventualmente progettare e realizzare
mo per tutti le Indicazioni nazionali per il curricolo prodotti di tipo cognitivo o materiale.
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istru- L’attività laboratoriale si colloca dunque nel campo
zione che, tra i princìpi metodologici elencati come delle metodologie di tipo attivo, che si sono afferma-
approcci che contraddistinguono un’efficace azione te e diffuse soprattutto a partire dal Novecento e che
formativa, comprendono quello di «Realizzare attività attribuiscono un ruolo fondamentale all’esperienza
didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’ope- diretta e alla dimensione del “fare”, all’operatività
ratività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione degli alunni per costruire apprendimenti significativi
su quello che si fa». «Il laboratorio – continuano le e durevoli, al contrario di quanto accade con l’inse-
Indicazioni – se ben organizzato, è la modalità di la- gnamento di tipo verbalistico e nozionistico.
voro che meglio incoraggia la ricerca e la progettua- Non è però sufficiente far fare delle cose ai bambini:
lità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valu- la semplice esperienza rimane circoscritta alla situa-
tare attività vissute in modo condiviso e partecipato zione vissuta, non produce concetti estensibili a una
con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e generalità di fenomeni. Il “fare” va quindi coniuga-
occasioni interni alla scuola sia valorizzando il terri- to con il “pensare”, mediante un’azione didattica
torio come risorsa per l’apprendimento». che solleciti la riflessione, che promuova la consa-
Nel corso del tempo la parola “laboratorio” ha as- pevolezza di quanto appreso mediante l’esperienza
sunto in campo didattico molti e diversi significa- stessa e la sua collocazione in categorie più ampie
ti. Esaminiamo i principali. Uno è quello di attivi- e in connessione con i precedenti apprendimenti,
tà legate a progetti di arricchimento curricolare (ad che favorisca la capacità di valutare la possibilità di
esempio, laboratorio di teatro, di ceramica…) o ri- applicazione sia a situazioni già note sia a situazio-
guardanti tematiche particolari nell’ambito di alcu- ni nuove: in breve, l’evoluzione delle conoscenze
ne discipline (ad esempio, laboratorio di poesia, di in competenze.
problem solving…). Un secondo diffuso significato è Possiamo quindi affermare che la didattica di tipo
quello di spazio attrezzato con specifici strumenti per laboratoriale parte dal fare per sviluppare il pensa-
l’apprendimento attivo di determinate discipline (ad re, in modo da tornare a fare in modo competente.
esempio, laboratorio di informatica, di scienze…). Il ruolo dell’insegnante è appunto quello di indivi-
Un terzo significato, più vicino a quello emergente duare le esperienze e le attività idonee a promuove-
dal passo delle Indicazioni nazionali citato, è quello re la costruzione degli apprendimenti desiderati e
di una modalità di svolgimento delle attività di inse- di favorire questo processo mediante opportune ed
gnamento-apprendimento che consente agli alunni efficaci azioni didattiche.
NUOVO NEWS n. 247 febbraio 2024 1