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Orizzonti educativi e nuovo curricolo
di Italo FIORIN
Pedagogista
La diffici
La difficile strada della sostenibilitàle strada della sostenibilità
na della più grandi sfide dei nostri giorni è quella loroso: «Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione
Udella sostenibilità ambientale. Il destino del nostro della Lettera enciclica Laudato si’, quando ho voluto con-
Pianeta (e quindi quello di noi umani) appare avvolto da dividere con tutti voi […] le mie accorate preoccupazioni
un’ombra di tragicità che è difficile non percepire. Da per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare
decenni la scienza aveva ammonito dei rischi ai quali del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza,
saremmo stati esposti se non avessimo invertito la rotta, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse
interrompendo lo sfruttamento selvaggio del Pianeta, si sta avvicinando a un punto di rottura».
evitando di dilapidare risorse non infinite e ripensando Ogni anno, per affrontare la questione climatica, oltre 190
profondamente il nostro modello di sviluppo. E anche Stati si riuniscono nella Conferenza delle Parti (COP), il più
oggi, quando il quadro delineato appare a tutti nella sua alto organismo decisionale in ambito ONU. Grazie a que-
drammatica chiarezza, assistiamo a ritardi, incertezze, sti incontri si prendono decisioni importanti, ma la realtà
calcoli e incoerenze da parte dei grandi decisori, quelli dimostra che sono largamente depotenziate o disattese.
che hanno in mano i poteri politici, finanziari, culturali. Commentando questa situazione, e facendo riferimento
Nel 2015 l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato all’ultima Conferenza (COP 23) tenutasi quest’anno a Du-
l’Agenda 2030, nella quale sono indicati i 17 obiettivi di bai, Carlo Petrini scrive su Repubblica del 3 dicembre 2023
sviluppo sostenibile (e i 169 traguardi a essi collegati) da che gli accordi «non stanno funzionando, al punto tale che
raggiungere entro il 2030. Sempre nel 2015 Papa Fran- si sta sempre più mettendo in discussione l’autorevolezza
cesco ha emanato l’enciclica Laudato sì, sulla cura della dell’ONU. Il punto è che se si continua a uscire da questi
casa comune, il pianeta Terra. A Papa Francesco si deve il incontri con “espedienti” rivolti al futuro della crisi clima-
concetto di “ecologia integrale”, che esprime la consape- tica […], senza prendere in considerazione le soluzioni già
volezza che i problemi ambientali sono anche problemi oggi praticabili e rinunciando a un vero cambio di rotta da
sociali. L’impatto del cambiamento climatico ha infatti percorrere insieme, allora il rischio reale è di compromet-
pesanti ricadute in termini di salute, lavoro, accesso alle tere irrimediabilmente l’avvenire di tutti».
risorse, migrazioni, guerre locali destinate a moltiplicarsi. E la scuola? Di fronte a problemi così complessi, che cosa
Tuttavia il ritardo è sempre più grande e siamo già sicuri può fare la scuola, e, nel nostro caso, la scuola primaria?
che l’appuntamento con il 2030 sarà mancato. Anzi, le Non siamo di fronte a problemi troppo grandi, troppo al
preoccupazioni per un futuro drammatico stanno diven- di fuori della portata dei bambini? E non c’è il rischio di
tando convinzioni. Questa emergenza ha spinto il Papa a creare allarme, di suscitare paure? Oppure di trasformare
un insolito gesto, ritornare a scrivere sullo stesso tema un in lezioncine moralistiche e, perfino, nozionistiche, temi
nuovo documento, l’esortazione apostolica Laudate Deum così complessi?
nella quale il grido di allarme si fa ancora più alto e do- Riprenderemo questi interrogativi nel prossimo contributo.
4 NUOVO NEWS n. 247 febbraio 2024