Page 3 - Rivista Progetto Tre Sei Aprile 2024 - Demo Cartacea
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l’Editoriale





                         La sfida dei Poli


                            per l’infanzia                                                    di Rosa SECCIA











             ra gli interventi strategici per l’at-  permanenti di ricerca, innovazione,   Da questa prospettiva è interessante
          Ttuazione del Sistema integrato    partecipazione e apertura al territo-  l’approfondimento di Italo Fiorin, che
          0-6, il più pregnante, in termini di   rio» e le Linee pedagogiche per il si-  ci aiuta a riflettere sul senso dei Poli
          rappresentazione concreta del per-  stema integrato zerosei ne sottoline-  a partire dall’etimologia della parola
          corso unitario 0-6, è dato dai Poli   ano, in particolare, la possibilità di   “polo”. Polo come «perno, asse, car-
          per l’infanzia. La loro particolare   «conoscenza reciproca» e di «comu-  dine», ma anche come polis, ovvero
          connotazione è data dalla contiguità   nicazione tra il personale educativo   «comunità di cittadini». Un Polo, dun-
          e dalla continuità dei due segmenti   e insegnante operante nel percorso   que, dovrebbe essere animato da una
          0-3 e 3-6, che si costruisce sulla base   0-6», con la facilitazione di «uno   «logica della partecipazione» da parte
          dei contesti territoriali e delle diffe-  scambio continuativo di riflessioni ed   di tutti i soggetti che hanno la respon-
          renti strutture gestionali presenti, tra   esperienze» e la creazione di «occa-  sabilità di cura dei piccoli da zero a
          pubblico e privato. Si tratta di una   sioni di attività di lavoro educativo e   sei anni, rinsaldando rapporti che si
          sfida che riteniamo debba trovare   di formazione in comune».         fanno «più fitti e naturali» e si conso-
          terreno fertile dal basso: dalla vo-  Apertura, intenzionalità, continuità e   lidano «attraverso una multidimen-
          lontà di educatori dei servizi edu-  progettualità sono le parole chiave,   sionalità di sguardi e di condivisioni».
          cativi e di insegnanti della scuola   descritte da Marina Maselli, ma che   A proposito di sguardi, è stimolante
          dell’infanzia di sperimentare le po-  troviamo trasversalmente anche ne-  l’angolatura prospettica scelta da Do-
          tenzialità sottese alla costituzione   gli altri contributi, grazie ai quali è   natella Savio per riflettere sui Poli
          di un Polo per l’infanzia, magari   possibile cogliere la prospettiva pe-  per l’infanzia, che ritiene si debbano
          con l’aiuto e la supervisione di un   dagogica e unitaria dei Poli per l’in-  contraddistinguere come «laboratori
          coordinatore pedagogico e in rac-  fanzia, nonché il loro rappresentare   di coerenza educativa», grazie a una
          cordo con il coordinamento peda-   «una sfida culturale, istituzionale,   «osservazione educativa partecipata»
          gogico territoriale, che si auspica   organizzativa e sociale».       da alimentare tra operatrici e operatori
          essersi costituito nel territorio di ap-  I Poli consentono la costruzione di   dei due segmenti, favoriti da una con-
          partenenza. Proprio per questi mo-  reti collaborative e di legami comu-  tiguità che consente contaminazioni e
          tivi abbiamo scelto di approfondire   nitari. Nel suo contributo, Fioran-  che «rappresenta un’opportunità per
          la realtà dei Poli per l’infanzia che,   gela Giampaolo Gallo si sofferma   incrociare le differenti prospettive in-
          come sottolinea Marina Maselli nel   sulla possibilità che i Poli per l’in-  terpretative».
          suo contributo, presenta attualmente   fanzia, così come le Sezioni Prima-  «Qual è il Polo per l’infanzia che vor-
          «tratti di originalità e dinamicità». È   vera (che esamina sottolineando gli   remmo?». È la domanda che si pone
          una realtà accomunata da una cor-  aspetti comuni con i Poli), creino   Umberta Sandre nel suo contributo,
          nice normativa che fornisce un oriz-  «legami con il territorio e tra tutte le   ma che trova risposta in tutte le ri-
          zonte di senso comune e condiviso,   strutture vicine e più prossime che si   flessioni raccolte in questo numero
          ma caratterizzata da una situazione   occupano di infanzia». In quest’ot-  che fanno propendere per un’idea
          molto diversificata nei territori regio-  tica, essi si connotano come «luo-  di Polo come «spazio di prossimità»,
          nali e anche all’interno di essi.   ghi di aggregazione sociale», che   «struttura flessibile atta a far fronte ai
          Il D.Lgs. n. 65/2017 parla di Poli per   possono più facilmente stimolare la   cambiamenti socioculturali», «luogo
          l’infanzia in termini di «laboratori   partecipazione delle famiglie.   di innovazione».


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