Atti del convegno
- 27 Ottobre 2008
6
lità operativa e abito pedagogico, le impostazioni tipiche della
ricerca-azione coniugando i necessari input teorici con aspetti
squisitamente esperienziali e connessi a compiti di realtà. Si
prefigura un docente in grado di aiutare gli alunni a sviluppare
competenze per la vita in un’ottica di formazione per tutto l’arco
dell’esistenza e che faccia suo quanto affermato da E. Morin:
“Una testa ben fatta è una testa atta a organizzare le conoscenze
così da evitare la loro sterile accumulazione”
.
Questa modalità introduce notevole carica innovativa nell’azione
educativa e didattica e si pone come ispiratrice di percorsi atten-
ti alla persona, in vista della formazione di soggetti in grado di
affrontare la complessità del reale. Il processo di insegnamento-
apprendimento farà, quindi, riferimento ad una serie di elemen-
ti caratterizzanti la didattica per competenze:
sicuro possesso dei saperi disciplinari;
padronanza delle metodologie;
coinvolgimento della dimensione affettiva e relazionale;
acquisizione di capacità metacognitive.
Tutto ciò si sviluppa nell’ambito di una prospettiva curricolare
in cui il docente diventa arbitro adeguato a dirigere e orienta-
re il gioco continuo tra acquisizioni disciplinari dirette e imme-
diate, sviluppo delle competenze, aspetti metacognitivi e tutte
quelle dimensioni che Dewey chiama
apprendimenti collaterali
o aspetti impliciti del processo di apprendimento.
Vorrei ora porre delle questioni che sono state oggetto della mia
riflessione e dei miei dubbi.
Oggi tutti parliamo di competenze, di sviluppo delle competen-
ze, di traguardi di competenza. Abbiamo vissuto, negli ultimi
anni, almeno due fasi, quella delle indicazioni Moratti, ricor-
diamo il PECUP e tutto ciò ad esso collegato, e quella delle
indicazioni per il curricolo di Fioroni. Nella prima le compe-
tenze erano state predefinite e poste al termine dell’itinerario
in modo rigido, nelle indicazioni attuali sono diventate “
tra-
guardi di sviluppo delle competenze”
dando, quindi, un’idea di
1 3,4,5