Page 13 - DEMO Frullato di risate
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viso bianchissimo, le labbra chiuse, la fronte sudata
e tra le mani, incrociate e appoggiate sulla pancia, la
corona del rosario.
Mi prese un colpo perché pareva morta.
Le toccai con delicatezza un braccio e la sentii sospi-
rare, sospirai anch’io.
– Menomale che è ancora viva… – pensai – Altrimen-
ti addio volo! – Poi le chiesi sottovoce: – Zia Ada, che
cos’hai? Non ti senti bene?
Le labbra si mossero in un sussurro.
– È il mal d’aria, soffro il mal d’aria! – mi rispose con
aria sofferente.
Io ero davvero stupito.
– Sei sicura? – mi accertai coscienziosamente, ricor-
dando gli ammonimenti di papà.
– Sì, ne sono certa anche se questo è il mio primo
viaggio in aereo. Volare mi fa male, ho lo stomaco
sottosopra perché patisco i vuoti d’aria – mi assicurò
zia Ada e, appena terminata la frase, afferrò il sacchet-
to che una hostess, forse una , era stata svelta
a metterle sotto il naso e vomitò alla grande.
Quando sconvolta sollevò il capo dal nauseabondo
sacchetto, riecheggiò per tutta “l’aeromobile” la voce
di una hostess: