Page 8 - DEMO Frullato di risate
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Fu così che quando la zia Ada, sorella di mio padre, se-
gretaria di professione, credente e assai religiosa, non
sposata e con un grande affetto per me (sono sempre
stato il preferito tra i suoi nipoti!) propose di portarmi
con sé in pellegrinaggio in un famoso santuario fran-
cese, regalandomi il volo aereo… io
letteralmente dalla gioia.
Era l’estate dei miei undici anni ed ero felice.
Sinceramente la meta del viaggio non aveva per me
lo stesso significato che le attribuiva la zia Ada, non
perché non fossi credente o sottovalutassi il senso di
un pellegrinaggio, ma semplicemente perché al primo
posto tra i miei pensieri c’era la possibilità di volare.
I preparativi della partenza non li ricordo neppure, ma
ho chiaro in mente un particolare: tanto io smaniavo
per salire sull’aereo e decollare, quanto la zia Ada te-
meva quello stesso momento.
Io parlavo solo di e , provavo e ri-
provavo, davanti allo specchio del bagno, una frase
gentile per chiedere alla hostess di poter visitare, e
magari fotografare , la cabina di pilotaggio.
La zia Ada parlava solo di disastri aerei e atterraggi di
emergenza, di e improvvisi vuoti d’aria
che certamente avrebbero messo a dura prova il suo