Page 8 - DEMO Frullato di risate
P. 8

6



            Fu così che quando la zia Ada, sorella di mio padre, se-

            gretaria di professione, credente e assai religiosa, non
            sposata e con un grande affetto per me (sono sempre

            stato il preferito tra i suoi nipoti!) propose di portarmi
            con sé in pellegrinaggio in un famoso santuario fran-

            cese, regalandomi il volo aereo… io
            letteralmente dalla gioia.

            Era l’estate dei miei undici anni ed ero felice.
            Sinceramente la meta del viaggio non aveva per me

            lo stesso significato che le attribuiva la zia Ada, non
            perché non fossi credente o sottovalutassi il senso di

            un pellegrinaggio, ma semplicemente perché al primo
            posto tra i miei pensieri c’era la possibilità di volare.

            I preparativi della partenza non li ricordo neppure, ma
            ho chiaro in mente un particolare: tanto io smaniavo

            per salire sull’aereo e decollare, quanto la zia Ada te-
            meva quello stesso momento.

            Io parlavo solo di            e            , provavo e ri-
            provavo, davanti allo specchio del bagno, una frase

            gentile per chiedere alla hostess di poter visitare, e
            magari fotografare           , la cabina di pilotaggio.

            La zia Ada parlava solo di disastri aerei e atterraggi di
            emergenza, di                   e improvvisi vuoti d’aria

            che certamente avrebbero messo a dura prova il suo
   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13