Page 19 - DEMO Mitica Grecia
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               sto uno schiavo a un altro.
               – Mah! Sembra che Icaro abbia cominciato una colle-

               zione – si era sentito rispondere.
               Invece, appena il sole calava e sembrava normale ri-

               tirarsi nella propria stanza, Dedalo si dedicava alla
               costruzione di grandi ali, simili in tutto e per tutto a

               quelle dei gabbiani. Icaro lo aiutava. Avevano costrui-
               to un’intelaiatura leggera, fatta di rami di salice sot-

               tili, leggeri ma resistenti, che Dedalo aveva piegato
               in un angolo ottuso, seguendo il disegno di un’ala di

               gabbiano schizzata su una tavoletta. Sopra il telaio
               l’ingegnere posizionava le penne raccolte e Icaro le

               fissava facendo colare la cera calda da una candela.
               Era un lavoro meticoloso, che richiedeva molta preci-

               sione e non era possibile procedere velocemente.
               Così, sera dopo sera, padre e figlio passavano le ore

               del buio a fabbricare ali secondo il disegno di Deda-
               lo. Avevano smesso di partecipare al banchetto serale,

               ma gli abitanti del palazzo non si erano impensieriti,
               anzi, avevano tirato un sospiro di sollievo: erano stan-

               chi di vedere le facce lunghe dei due ateniesi! Nella
               solitudine della stanza Dedalo faceva calcoli e dise-

               gni sulle tavolette, spostava penne e le sistemava non
               certo casualmente.
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