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L’angolo della psicologa
Questo cambiamento è legato alla sempre maggiore complessità che
caratterizza la struttura familiare dei piccoli allievi.
Non tutti, infatti, hanno esperienza della famiglia “tradizionale”, ca-
ratterizzata da una madre e un padre biologici che vivono assieme.
Al giorno d’oggi le situazioni possono essere molto diverse fra loro:
genitori separati (che spesso hanno avviato una nuova famiglia), fa-
miglie omogenitoriali, famiglie monoparentali, genitori affidatari o
adottivi e molti altri modelli.
Alcuni bambini hanno interiorizzato una visione del mondo più fles-
sibile, in cui è normale essere diversi e in cui, di conseguenza, non
esiste un unico standard nelle relazioni affettive; altri invece vivono
con disagio il fatto di avere un’esperienza di vita che vedono disco-
starsi da quella della maggior parte dei loro amici.
Per qualcuno il disagio può essere dato dal sentirsi differenti, per altri
può essere causato da come si sentono trattati dalle altre persone e
in alcuni casi, invece, come accade per chi ad esempio non ha una
mamma o un papà, la sofferenza proviene da un vissuto di mancanza.
Se da un lato è certamente positivo dedicare dei momenti particolari
per celebrare le persone che si prendono cura dei bambini, dall’altro
bisognerebbe chiedersi come poterlo fare in maniera più inclusiva.
Forse una soluzione può essere quella di affrontare il tema in maniera
creativa, partendo da cosa significa il concetto di madre per i bam-
bini per arrivare a comprendere che, sebbene la mamma come geni-
trice sia una sola, vi possono essere altri modi per interpretare questa
figura e dunque ciascuno può identificare come riferimento affettivo
materno anche altre persone. I bambini possono dunque scegliere la
persona che vogliono festeggiare e ringraziare, poiché sentono che
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 229