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l’Editoriale

                       L’era del digitale e


           dell’intelligenza artificiale alla


         scuola dell’infanzia: prospettive                                                    di Rosa SECCIA

                     e approcci adeguati








            l presente numero della rivista è                                   niugare gli aspetti tecnologici con
          Idedicato a un tema ormai inelu-                                      l’elemento fondante di qualunque
          dibile e che necessita di essere af-                                  contesto educativo, ovvero la rela-
          frontato in tutti i suoi aspetti. Siamo                               zione. Da questo punto di vista, l’e-
          in un’epoca in cui il progresso espo-                                 ducazione digitale, dunque, serve a
          nenziale e rapido nel campo del di-                                   creare ambienti di relazione e di ap-
          gitale e dell’intelligenza artificiale                                prendimento con grandi potenzialità,
          non permette di essere disinformati,                                  anche nel campo dell’educazione
                                                                      © Freepik.com
          né poco consapevoli della sua por-                                    speciale. È lodevole l’esperienza di
          tata, specialmente se si è operatori   problemi in scenari diversi (problem   continuità verticale su coding e pen-
          della scuola e, soprattutto, se il ruolo   solving)».                 siero computazionale narrata da Ales-
          di educatore si gioca con bambini   In questa prospettiva, appare inte-  sia Grosso. È un’esemplificazione di
          piccoli. La peculiare responsabilità   ressante quanto richiamato da Ni-  come sia possibile progettare percorsi
          educativa implica che gli insegnanti   coletta Morbioli relativamente a   che intreccino le diverse dimensioni
          debbano essere all’altezza del loro   un impiego adeguato dell’IA e   educative con quanto offerto dalle
          “mandato” professionale, sapendo   della robotica educativa alla scuola   tecnologie digitali, anche in una pro-
          gestire con consapevolezza e compe-  dell’infanzia, mutuando da Mitchel   spettiva di curricolo verticale.
          tenza tutti i campi che coinvolgono il   Resnick un approccio esplorativo   Resta indiscutibile un aspetto che, per
          presente e le prospettive future.  basato sulle quattro “P” di Project   la scuola e per la scuola dei piccoli in
          D’altra parte, come ci ricorda Ca-  (dimensione cognitiva), Passion (di-  particolare, è imprescindibile: spetta
          rolina Carbone nel suo contributo,   mensione emotivo-motivazionale),   a ogni contesto scolastico riuscire
          la curiosità verso le tecnologie digi-  Peers (dimensione socio-relazionale)   a «provvedere agli anticorpi critici»
          tali inizia in età sempre più precoce,   e Play (approccio ludico). Si tratta   come evidenzia Italo Fiorin, anche
          tanto che i bambini fin da piccolis-  di favorire un apprendimento at-  continuando a “coltivare” intenzio-
          simi riescono ad accedere a contenuti   tivo, teso allo sviluppo del pensiero   nalmente altri ambienti e intreccian-
          digitali e a esperienze un tempo im-  critico e che tenga in debito conto   doli con quello digitale: l’ambiente
          pensabili, come vedere video e gio-  le dinamiche relative al processo di   analogico, l’ambiente fisico e l’am-
          care da un tablet o uno smartphone.   apprendimento nei bambini. Ciò im-  biente sociale sono, invero, essen-
          Fondamentale, dunque, è il ruolo   plica che gli educatori siano in grado   ziali. Senza libro (ambiente analogico
          dell’educatore del nido e del docente   di creare ambienti di apprendimento   che “cura” le modalità alfabetiche,
          della scuola dell’infanzia, conside-  adeguati, anche onlife, utilizzando   narrative, logico-critiche di appren-
          rando che già dai due anni di età le   con intenzionalità educativa i diversi   dere), senza bosco (spazio dell’av-
          tecnologie digitali possono essere   prodotti del progresso tecnologico.   ventura e dell’esplorazione corpo-
          utili strumenti «per lo sviluppo della   Proprio per la massiccia presenza   rea) e senza cerchio (ambiente ricco
          coordinazione oculo-manuale, del   della tecnologia nelle nostre vite   di relazioni umane) è pressoché im-
          riconoscimento di suoni e immagini,   quotidiane, diviene indispensabile,   possibile arginare gli inevitabili rischi
          della creatività, delle abilità digitali   come ribadisce Fabio Corsi, un’e-  connessi a un uso non consapevole e
          e della capacità di risolvere semplici   ducazione digitale che sappia co-  inadeguato del digitale.


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