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Bambini cittadini

                                                                            di Italo FIORIN
                                                                                  Pedagogista







                            Navigare controcorrente








             utti, adulti e bambini, viviamo onlife . Come le man-  conseguenze negative importanti sui bambini e sulle bam-
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          Tgrovie, respiriamo in un ambiente ibrido, dove non   bine, influendo soprattutto sullo sviluppo neurocognitivo,
          è possibile tracciare una linea di demarcazione netta: di   sulle capacità di apprendimento, sulla vista e sull’udito,
          qua la vita reale, di là quella virtuale. A differenza dei   su alcune funzioni metaboliche. Sappiamo anche che al-
          bambini, noi adulti abbiamo assistito per gradi a questa   cuni programmi, in particolare i videogiochi, possono ge-
          trasformazione epocale e possiamo ancora richiamarci a   nerare dipendenza. La consapevolezza che tempi sempre
          un’era precedente, nella quale questo mix non esisteva.   più lunghi di esposizione generano disturbi e dipendenze
          Per i bambini e le bambine di oggi, invece, la nostra storia   è un fatto acclarato da una consistente produzione scien-
          è già preistoria. Anche l’espressione nativi digitali è ormai   tifica che sta dimostrando come a farne le spese siano pro-
          datata, rimanda alle origini di questa trasformazione. Ma   prio i più piccoli, dagli adolescenti ai bambini. Sappiamo,
          pensare che il solo fatto di nascere in ambiente digitale   inoltre, che i restringimenti sociali causati dalla pandemia
          renda i bambini “adattati”, quindi immuni dai pericoli,   da Covid-19 hanno ampliato l’uso degli strumenti digitali
          sarebbe come pensarli immuni dagli effetti dannosi del   contribuendo ad abbassare ulteriormente la fascia d’età
          cambiamento climatico per il semplice fatto che sono,   di chi accede a tali tecnologie. Sebbene vi siano ancora
          per dir così, “nativi climatici”. Questa loro naturalezza è   opinioni divergenti su quale sia l’età giusta di iniziazione,
          un vantaggio o uno svantaggio? Dobbiamo preoccupar-  sui tempi di esposizione, sui rischi per la salute fisica e
          cene o occuparcene?                                  mentale, unanime è la raccomandazione di grande cau-
                                                               tela. Varrebbe la pena conoscere, e far conoscere ai geni-
          LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE: LUCI E OMBRE           tori, le raccomandazioni della Società Italiana Pediatrica
          Le tecnologie digitali fanno parte della nostra vita quo-  (SIP), che tengono in considerazione sia gli aspetti negativi
          tidiana, non sapremmo vivere senza; tuttavia, sui cam-  sia quelli positivi, che pure ci sono. È utile sapere che non
          biamenti che producono nel nostro modo di pensare, di   tutte le app sono eguali. Che vi sono programmi adatti e
          sentire, di agire sappiamo ancora molto poco. Tutto corre   altri assolutamente no, che vanno rispettati i tempi in rela-
          troppo rapidamente. La tecnologia si sviluppa più veloce-  zione alle età e, soprattutto, che i bambini non vanno mai
          mente della capacità scientifica di prevederne gli effetti; la   lasciati soli. Per quanto riguarda i bambini del nido e della
          nostra capacità riflessiva viene sempre molto dopo. Pen-  scuola dell’infanzia, che si trovano nella delicatissima fase
          siamo, ad esempio, a quanto sta succedendo con l’intel-  di sviluppo cognitivo e socioaffettivo, la responsabilità dei
          ligenza artificiale, l’ultima frontiera delle trasformazioni   genitori e degli adulti di riferimento è grande, ma la con-
          tecnologiche ad alto impatto e ad altissima incertezza.   sapevolezza dei rischi spesso è molto ridotta. L’alleanza
          Tuttavia, a proposito di digitale e bambini, pur sapendone   scuola-famiglia sarebbe indispensabile e va perseguita ca-
          poco, sappiamo già abbastanza per essere seriamente pre-  parbiamente, ma realisticamente sappiamo che spesso è
          occupati e, al tempo stesso, per non precipitare nell’ansia o   irrealizzabile. La scuola non può fare miracoli, ma può
          nel fatalismo deresponsabilizzante. Sappiamo, ad esempio,   egualmente giocare un ruolo importante.
          che un approccio passivo alle tecnologie può avere delle
                                                               UNA EDUCAZIONE CONTROCORRENTE: LIBRO,
                                                               BOSCO, CERCHIO
          1.  Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione   Per certi aspetti la situazione attuale presenta delle analo-
            all’Università di Oxford, ha coniato il neologismo onlife per rappre-  gie con un altro periodo di trasformazione, quando la tele-
            sentare la nuova condizione umana nell’era del digitale.

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