Page 8 - DEMO Capriccio e il mistero della cantina
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            casa e passavano interi pomeriggi a fare costruzioni;
            prima di quel brutto giorno in cui il papà gli disse, con

            la voce un po’                  : “La nonna è partita, ha
            voluto partire per un lungo viaggio ... non so quando

            tornerà ... sai, era molto stanca ... aveva bisogno di un
            po’ di riposo.”

            Quel giorno capriccio non aveva creduto a suo padre:
            la nonna non se ne sarebbe mai andata senza salutarlo,

            senza prima dargli un bacio sulla fronte. Lui non era uno
            sciocco. Non era ingenuo come Nicolino, il figlio della

            portinaia, che era ancora convinto che tim, il pescio-
                       lino rosso che per sbaglio aveva fatto cadere

                         nello scarico del lavandino, fosse riuscito
                        a raggiungere il mare senza farsi del male.

                  Lui lo sapeva che tim era morto, proprio come
            sua nonna.

            ecco il portone della scuola.
            “Solo cinque minuti di ritardo” pensò mentre il cuo-

            re gli batteva tanto forte che pareva volesse balzargli
            fuori dal petto; “solo cinque minuti di ritardo, la mae-

            stra non potrà sgridarmi molto. Forse non ha ancora
            fatto l’appello ... speriamo non sia troppo

            stamattina ...”
            Aprì la porta dell’aula il più delicatamente possibile,
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