Page 6 - DEMO Il mio corpo incantato
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della discriminazione percettiva, si promuovono nel bambino quelle capacità di tipo co-
          municativo e cognitivo necessarie a pervenire alla rappresentazione mentale analitica del

          sé corporeo in tutte le sue espressioni e manifestazioni.
          Il movimento e l’attività motoria in genere, oltre a rendere consapevoli i piccoli rispetto
          al sé, risultano essere basilari anche per lo sviluppo di processi cognitivi quali la memoria,
          l’attenzione, la percezione e linguaggio.
          Anche il “pensare” – attività cognitiva per eccellenza – può essere ricondotto ad una
          forma di movimento del quale si trova traccia nelle stesse azioni del pensare: si scopre
          un’idea, si cattura un concetto, si segue un percorso mentale, si percorrono delle ipotesi,

          si rincorre una soluzione, ci si ferma a riflettere, si ritorna sulle proprie idee...
          Si rende quindi necessario accompagnare il bambino attraverso una pluralità di espe-
          rienze motorie, ludiche, simboliche, affettive e relazionali con una positiva full immersion
          sensoriale – senza esclusione o limitazione di concrete “esplorazioni senso-percettive a
          360°” – proprio per garantirgli di sviluppare gradualmente “la capacità di leggere, capire e
          interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, di rispettarlo e di averne cura,
          di esprimesi e di comunicare attraverso esso per giungere ad affinarne le capacità percettive e
          di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare
          secondo fantasia e creatività ”.
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          la metoDologia
          è necessario oltrepassare i limiti di un sapere astratto e disancorato dall’esperienza con-
          creta, per collocarlo all’interno di situazioni ludiche attraverso una didattica capace di
          farsi effettivamente carico di far affiorare i “mondi ingenui e sottostanti” dell’esperienza
          informale del bambino, per consentire al sapere di sedimentarsi. Risulta  pertanto irri-

          nunciabile pensare al sé corporeo in tutta la sua globalità senso-percettiva e, accanto al
          movimento del gioco libero o guidato – l’espressione corporea più evidente – recuperare
          quelle esperienze sensoriali che, nel naturale processo di crescita, da canali percettivi
          prioritari – come l’esperienza tattile o quella olfattiva dei primi mesi di vita – vengono via
          via relegati ad una funzione “esplorativa” di secondaria importanza.
          Nel lavoro che presentiamo, è proprio l’ottica della full immersion sensoriale che va a co-
          stituire la metodologia privilegiata su cui si articola il nostro progetto didattico: dal canto,
          al gioco simbolico e al movimento libero o per imitazione, dalle esperienze tattili e mani-
          polative a quelle olfattive e visive... senza escludere né l’aspetto creativo né le dimensioni

          spazio-temporali, emotivo-affettiva e relazionale.
          Parallelamente l’espressione e la comunicazione dei messaggi non verbali (musicali, mo-



          2.  MPI, Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, Roma settembre 2007.

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