Page 99 - Nuovo Gulliver News - Ottobre 252
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            Guidiamo i bambini a riconoscere le famiglie di parole coin-  possiamo introdurre i concetti di prima e terza persona, di-
            volte nel cambiamento di narratore, in particolare i verbi   cendo che definiscono il verbo in base al suo proprietario/
            e i pronomi. Non è necessario che gli alunni conoscano   pronome. In seguito proponiamo lo svolgimento a coppie
            tutte le caratteristiche di queste categorie, possono intanto   dell’attività n. 1.
            capirle in relazione a quelle già note, ad esempio intuendo                ATTIVITÀ n. 1
            i pronomi come sostituti dei nomi.                      1. Leggete il testo e trasformatelo in modo che il narratore sia
                                                                    esterno.
                                                                    Io, Harold Snipperpott, stavo per compiere sette anni e quello
                Cambio di persona                                   che volevo più al mondo era una festa di compleanno. Non ne
            Leggiamo ai bambini la filastrocca della figura n. 3, in cui   avevo mai avuta una. E questo perché avevo i genitori sempre di
            sono presenti barre di separazione perché sarà analizzata a   cattivo umore, allergici alle coccole e alle risate e che, appunto,
            coppie di versi. Organizziamo gli alunni a coppie e propo-  odiavano le feste. Insistetti tanto che mia madre chiamò il signor
                                                                    Ponzio. Ponzio è un uomo buffo che di lavoro fa il risolutore di
            niamo ai componenti di leggere il testo interpretando uno   problemi. Così il giorno della mia festa la casa era un incanto:
            il topolino, l’altro Gruffalò. Lasciamo del tempo perché cia-  ghirlande multicolori ornavano le pareti, un arcobaleno di pal-
            scuno valuti se è necessario apportare dei cambiamenti nel   loncini incorniciava la porta d’ingresso.
                                                                       (rid. e ad. da Alemagna B., Il disastrosissimo disastro di Harold Snipperpott,
            testo, poi chiamiamo il primo team e consegniamo a ognuno                                         Topipittori)
            l’immagine del proprio narratore da apporre sulla maglia con
                                                                    2. Leggete il testo e trasformatelo in modo che il narratore sia
            una molletta. Il resto della classe farà da pubblico e dovrà   interno.
            porre attenzione alle parole differenti rispetto al testo di par-  Il suo nome completo è Skybot F-850, ma tutti lo chiamano
            tenza che useranno i compagni. Noi leggeremo i primi due   Fyodor. È alto quasi due metri, pesa 160 chilogrammi ed è un
            versi. Quando ci interromperemo, il narratore-topolino pro-  cosmonauta: è stato il primo robot umanoide ad arrivare nello
                                                                    Spazio. Fyodor è come noi: braccia, gambe, testa e mani con
            porrà la sua versione dei versi (Ecco io, non molto lontano,   cinque dita ciascuna, compreso il pollice. Sa fare quarantasei
            mi trovo davanti un tipo un po’ strano), poi farà lo stesso   movimenti diversi, tra cui stringere i bulloni. In futuro, robot
            il narratore-Gruffalò (Ecco un topo, non molto lontano, si   come Fyodor potranno esplorare Marte o fare passeggiate spa-
            trova davanti me, un tipo un po’ strano). Il gioco poi conti-  ziali impegnative.         (rid. e ad. da fonti varie)
            nua con le altre coppie di versi fino a fine filastrocca. Non
                                                                                        FIGURA n. 2
            è necessario un adattamento perfetto della poesia: l’impor-
            tante è che il cambiamento del narratore sia coerente, così   Narratore   Giorgio racconta   Carlo racconta
                                                                        racconta di    di se stesso e   di se stesso e
            che si possano confrontare le parole trasformate e mostrare   Giorgio e Carlo  Carlo         Giorgio
            che alcune rimangono fisse. Durante la conversazione finale   Ecco Giorgio e             Eccomi con
                                                                     Carlo.          Eccomi con Carlo.  Giorgio.
                                 FIGURA n. 1
             Ecco Giorgio e Carlo. Giorgio è un bambino con la pelle color   Giorgio è un   Sono un   Giorgio è un
             cioccolato, i capelli cortissimi, a spazzola. Ha i denti grandi e   bambino…  bambino…  bambino…
             bianchissimi sempre ben visibili, visto che la sua bocca è sem-
             pre sorridente. Invece Carlo ha i capelli biondi e tutti arruffati,        FIGURA n. 3
             gli occhi verdi come due smeraldi. Giorgio e Carlo sono amici   Ecco il topo, non molto lontano,
             per la pelle. Hanno molte cose in comune: sono vicini di casa,   si trova davanti un tipo un po’ strano, //
             frequentano la stessa classe, sono bambini molto responsabili.   con zanne tremende, artigli affilati,
             Infatti ogni volta che succede un pasticcio i responsabili sono   e denti da mostro di bava bagnati, //
             loro.                                                  ginocchia nodose e terribili unghione,
             A Carlo piace tantissimo inventare storie. Ecco perché, dopo   e un bitorzolo verde sopra il nasone! //
             una dura giornata di scuola passata a combinarne di tutti i co-  Ha occhi arancioni, lingua molliccia…
             lori, Giorgio e Carlo si rifugiano nella casa sull’albero che sorge   e aculei violacei sulla pelliccia! //
             nel giardino di Giorgio. Lì hanno creato centinaia di fumetti e   «Aiuto! Aiuto! Si salvi chi può!
             dato vita a dozzine di supereroi: dall’Uomo Cane a Severino,   Ma allora esiste il Gruffalò!» //
             il gabinetto parlante, e ora era comparso l’incredibile Capitan   Il mostro esclama: «Ehi topo, ho fame!
             Mutanda.                                               Saresti assai buono mangiato col pane!».
                 (rid. e ad. da Pilkey D., Le mitiche avventure di Capitan Mutanda, Piemme)  (rid. e ad. da Donaldson J., Scheffler A., Il Gruffalò, Emme Edizioni)



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