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Bambini cittadini
di Italo FIORIN
Pedagogista
Guardare anche quello
che ancora non si vede
el film di Ettore Scola La famiglia c’è una scena in cui Gli aspetti sui quali porre il focus dell’osservazione sono
Ngli adulti, per gioco, fingono di cercare un bambino, molteplici: autonomia, relazione, motricità globale, lin-
molto piccolo, che se ne sta in mezzo a loro. Il bambino guaggio… da avere distintamente presenti e da interpre-
cerca di farsi vedere, si mette davanti agli adulti, ma que- tare sempre all’interno di una visione di sintesi. Per rendere
sti lo attraversano con lo sguardo, come fosse inesistente. più efficace e sistematica l’osservazione possono essere di
Il gioco diventa crudele per il bambino che, improvvisa- aiuto griglie e rubriche (ce ne sono molte a disposizione),
mente, scoppia in un pianto disperato. La forza dell’arte ma forse può essere professionalmente più efficace co-
condensa, in questa breve scena, un messaggio educativo struirle collettivamente, sia pure adattando quanto la ri-
fondamentale: il bambino non visto è un bambino che non cerca scientifica è in grado di offrire.
esiste. Analogo è il messaggio che ci arriva dall’incipit di Bisogna, però, guardarsi da due rischi sempre in agguato.
Lettera a una professoressa: «Cara signora, lei di me non a. Il rischio del riduzionismo. Tabelle, griglie, indicatori
ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti». Io, dice aiutano a osservare con maggior precisione, ma ri-
il ragazzo che scrive, per te sono stato uno dei tanti, un schiano di appiattire il profilo dei bambini che osser-
numero, uno che hai potuto scartare senza prenderti la viamo, riducendone l’originalità e l’unicità all’interno
cura di conoscere. Guardare, osservare, ascoltare, sono di un’immagine standardizzata. Dobbiamo vigilare
verbi fondamentali in educazione. Potremmo dire che il contro il rischio della schematizzazione, che può re-
primo passo per una relazione educativa è costruire un stituirci maschere e non volti.
rapporto faccia a faccia, impegnandosi a guardare il bam- b. Il rischio dello strumentalismo. C’è un legame molto
bino e a scoprirlo nella sua singolare unicità. stretto tra traguardi per lo sviluppo delle competenze
Quando si parla di “osservazione” nella scuola dell’infan- e criteri di osservazione. L’azione educativa è intenzio-
zia si pensa, inevitabilmente, a un dispositivo pedagogico. nale e i traguardi esprimono la direzione verso la quale
L’osservazione svolge una serie di funzioni necessarie: si indirizzarla. I traguardi segnalano livelli di prestazione,
osserva per impostare una attività didattica, per raccogliere ma non sono lo scopo della relazione educativa. Sono
informazioni utili a raccontare un processo di crescita, per indicatori che aiutano a renderla armonica, unitaria,
valutare lo sviluppo delle competenze. L’osservazione in- attenta all’integralità della persona del bambino.
tenzionale si appoggia su strumenti che aiutano a racco- In conclusione, osservare è una azione che esige raffinate
gliere le tracce necessarie per raccontare l’esperienza di competenze professionali e si dota di strumenti che la ren-
apprendimento che i bambini vivono. Sono strumenti fun- dono efficace. È espressione di un atteggiamento peda-
zionali a uno stile educativo che fa dell’ascolto il fonda- gogico di base, che richiede il giusto distanziamento, per
mentale punto di partenza. C’è un nesso strettissimo tra proteggersi da effetti alone e da pregiudizi negativi o po-
osservazione, documentazione, valutazione: sono intrec- sitivi non consapevoli. Prima ancora, è vicinanza affettiva,
ciate e finalizzate a comprendere il percorso di crescita alimentata da empatia, fiducia e incoraggiamento. Questo
di bambini e bambine. Osservare offre utili elementi da atteggiamento partecipe consente di riconoscere e apprez-
fissare attraverso la documentazione e sui quali riflettere zare l’unicità di ciascuno e, per dirla con don Milani, di
(è questa la funzione formativa della valutazione). Osser- «indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi
vare, documentare, riflettere, valutare, riprogettare… sono vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in con-
modalità costanti dell’azione educativa, che attraversano fuso». Danilo Dolci, in una sua poesia, dice che l’educa-
tutte le giornate e i periodi dell’anno scolastico, anche se ci tore è quello che sta «sognando gli altri come non sono:
sono periodi nei quali a queste azioni viene data un’enfasi ciascuno cresce solo se sognato». In altre parole, i bam-
particolare (come il momento dedicato all’accoglienza). bini crescono solo se guardati con amore.
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 232