Page 7 - Progetto Tre-Sei- Novembre 232- 2024/2025- Demo Rivista cartacea
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Osservare i bambini
di Umberta SANDRE
Tutor coordinatrice
Perché e come osservare presso l’Università degli Studi
di Padova, Componente
del Gruppo di Coordinamento
Regionale Zerosei - URSV
i bambini alla
scuola dell’infanzia
er conoscere e comprendere il cesso osservativo, la focalizzazione, giudizi. L’osservazione è quindi una
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Ppercorso di apprendimento e che sarà seguita da altre due, rac- «realtà in divenire» , continuamente
di costruzione di significati da parte colta dei dati e analisi dei dati. incrementata di significati e di possi-
dei bambini e i processi evolutivi Nella prima fase, gli elementi che bilità interpretative dei processi co-
sottesi, quale specifica azione im- risultano maggiormente discrimi- gnitivi, motivazionali, emotivi e so-
plementa l’insegnante in sezione? nanti per la conoscenza dei processi ciali del bambino.
Non si limita a guardare, bensì uti- di apprendimento sono il “chi os-
lizza una pratica professionale pre- serva” e il “come osservare”. Infatti, LA PRATICA OSSERVATIVA IN
cisa: l’osservazione, quale azione la scelta della strumentazione strut- AZIONE
di intenzionale raccolta di informa- tura le modalità di descrizione della Nell’anno scolastico scorso, durante
zioni. Si tratta di un’osservazione realtà osservata che è sempre sog- un corso di formazione rivolto alle
rigorosa, caratterizzata dal mettere gettiva, in quanto mediata, condi- docenti della scuola dell’infanzia
a fuoco “il bersaglio” inteso come zionata e filtrata dagli schemi men- dell’Istituto comprensivo n. 2 “Au-
il perché dell’agire osservativo che tali dell’osservatore. gusto Serena” di Treviso, sono stati
«orienta l’intervento professionale» , Gli strumenti a disposizione sono condivisi esempi di pratiche didat-
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vale a dire lo scopo descrittivo e co- molteplici: check-list, scale di valu- tiche e sperimentati gli elementi del
noscitivo delle dimensioni di svi- tazione, sistemi di categorie (que- processo osservativo caratterizzanti
luppo dei bambini che si esplicitano sti tre sono spesso raggruppati con la fase di focalizzazione.
in processi cognitivi, motivazionali, il termine comune di “griglie di os- La schematizzazione di un esempio
emotivi e sociali. servazione”), questionari, interviste esplicativo di tale fase è riprodotta
Individuato lo scopo, il docente si e protocolli osservativi. Ciascuno nella tabella della pagina seguente.
sofferma sugli elementi fondanti per di essi fornisce un’angolatura della Il bersaglio, per lo scopo dell’agire
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l’osservazione: 1. oggetto dell’os- prospettiva attraverso cui si descrive osservativo, “ascoltare una breve sto-
servazione (cosa osservare); 2. au- e conosce l’oggetto, ma la modifi- ria narrata o letta dall’adulto” è stato
tore dell’osservazione (chi osserva); cazione della strumentazione os- proposto alle docenti dei tre plessi
3. strumenti (come osservare); 4. servativa utilizzata per il medesimo afferenti all’Istituto.
tempi (quando osservare e con che oggetto potrebbe far acquisire diffe- I primi tre elementi fondanti sono
frequenza); 5. ambiente (in quale renti informazioni, apportando così stati implementati dalle docenti di
luogo osservare). Questi elementi una variazione rappresentativa della ciascun plesso, nell’ambito di attività
rientrano nella prima fase del pro- realtà osservata. didattiche dedicate alla narrazione di
Il fil rouge della sua oggettivazione storie ideate dall’insegnante oppure
passa attraverso il linguaggio usato alla lettura di storie tratte da albi il-
1. Linee pedagogiche per il sistema integrato dall’osservatore, a patto che sia il
zerosei, p. 29.
2. Postic M., De Ketele J. M. (1993), Osservare più possibile denotativo, descrittivo
le situazioni educative. I metodi osservativi e “neutro”, esente da giudizi e pre- 3. Bion W. R. (1972), Apprendere dall’espe-
nella ricerca e nella valutazione, SEI, Torino. rienza, Armando Editore.
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 232