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Osservare i bambini






                                                                                               di Umberta SANDRE
                                                                                                     Tutor coordinatrice
          Perché e come osservare                                                              presso l’Università degli Studi
                                                                                                  di Padova, Componente
                                                                                              del Gruppo di Coordinamento
                                                                                                  Regionale Zerosei - URSV
          i bambini alla


          scuola dell’infanzia









              er conoscere e comprendere il   cesso osservativo, la focalizzazione,   giudizi. L’osservazione è quindi una
                                                                                                 3
          Ppercorso di apprendimento e       che sarà seguita da altre due, rac-  «realtà in divenire» , continuamente
          di costruzione di significati da parte   colta dei dati e analisi dei dati.   incrementata di significati e di possi-
          dei bambini e i processi evolutivi   Nella prima fase, gli elementi che   bilità interpretative dei processi co-
          sottesi, quale specifica azione im-  risultano maggiormente discrimi-  gnitivi, motivazionali, emotivi e so-
          plementa l’insegnante in sezione?   nanti per la conoscenza dei processi   ciali del bambino.
          Non si limita a guardare, bensì uti-  di apprendimento sono il “chi os-
          lizza una pratica professionale pre-  serva” e il “come osservare”. Infatti,    LA PRATICA OSSERVATIVA IN
          cisa: l’osservazione, quale azione   la scelta della strumentazione strut-  AZIONE
          di intenzionale raccolta di informa-  tura le modalità di descrizione della   Nell’anno scolastico scorso, durante
          zioni. Si tratta di un’osservazione   realtà osservata che è sempre sog-  un corso di formazione rivolto alle
          rigorosa, caratterizzata dal mettere   gettiva, in quanto mediata, condi-  docenti della scuola dell’infanzia
          a fuoco “il bersaglio” inteso come   zionata e filtrata dagli schemi men-  dell’Istituto comprensivo n. 2 “Au-
          il perché dell’agire osservativo che   tali dell’osservatore.          gusto Serena” di Treviso, sono stati
          «orienta l’intervento professionale» ,   Gli strumenti a disposizione sono   condivisi esempi di pratiche didat-
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          vale a dire lo scopo descrittivo e co-  molteplici: check-list, scale di valu-  tiche e sperimentati gli elementi del
          noscitivo delle dimensioni di svi-  tazione, sistemi di categorie (que-  processo osservativo caratterizzanti
          luppo dei bambini che si esplicitano   sti tre sono spesso raggruppati con   la fase di focalizzazione.
          in processi cognitivi, motivazionali,   il termine comune di “griglie di os-  La schematizzazione di un esempio
          emotivi e sociali.                 servazione”), questionari, interviste   esplicativo di tale fase è riprodotta
          Individuato lo scopo, il docente si   e protocolli osservativi. Ciascuno   nella tabella della pagina seguente.
          sofferma sugli elementi  fondanti per   di essi fornisce un’angolatura della   Il bersaglio, per lo scopo dell’agire
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          l’osservazione: 1. oggetto dell’os-  prospettiva attraverso cui si descrive   osservativo, “ascoltare una breve sto-
          servazione (cosa osservare); 2. au-  e conosce l’oggetto, ma la modifi-  ria narrata o letta dall’adulto” è stato
          tore dell’osservazione (chi osserva);   cazione della strumentazione os-  proposto alle docenti dei tre plessi
          3. strumenti (come osservare); 4.   servativa utilizzata per il medesimo   afferenti all’Istituto.
          tempi (quando osservare e con che   oggetto potrebbe far acquisire diffe-  I primi tre elementi fondanti sono
          frequenza); 5. ambiente (in quale   renti informazioni, apportando così   stati implementati dalle docenti di
          luogo osservare). Questi elementi   una variazione rappresentativa della   ciascun plesso, nell’ambito di attività
          rientrano nella prima fase del pro-  realtà osservata.                 didattiche dedicate alla narrazione di
                                             Il fil rouge della sua oggettivazione   storie ideate dall’insegnante oppure
                                             passa attraverso il linguaggio usato   alla lettura di storie tratte da albi il-
          1.  Linee pedagogiche per il sistema integrato   dall’osservatore, a patto che sia il
            zerosei, p. 29.
          2.  Postic M., De Ketele J. M. (1993), Osservare   più possibile denotativo, descrittivo
            le situazioni educative. I metodi osservativi   e “neutro”, esente da giudizi e pre-  3.  Bion W. R. (1972), Apprendere dall’espe-
            nella ricerca e nella valutazione, SEI, Torino.                        rienza, Armando Editore.

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