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Bambini cittadini
di Italo FIORIN
Pedagogista
Dai confini ai sentieri
er certi aspetti la scuola confina con il mondo. Ogni di alfabetizzazione umana.
Ptipo di scuola, dall’infanzia all’università, è un am- La scuola non può competere con agenzie molto più po-
biente di apprendimento artificiale, uno spazio creato da tenti nell’erogare informazioni e trasmettere conoscenze,
una società che ha bisogno di sottoporre bambini e giovani come constatiamo quotidianamente, immersi in quella
a un lungo periodo di apprendistato. E, inevitabilmente, si che viene chiamata l’infosfera. Non ha nemmeno senso
pone il problema della relazione tra scuola e società, tra una scuola che si ponga come rocca di difesa, al riparo
apprendimento formale e apprendimento informale, tra dall’invasione di quello che Luciano Floridi ha chiamato
scuola e vita. È nota la polemica che ha visto contrapposti “smog informativo”, allestendo uno spazio salvo, dietro
due giganti del pensiero educativo, John Dewey e Jerome un confine sicuro.
Seymour Bruner. A Dewey, che diceva che la scuola non Se pensiamo a come, nel passato, veniva denominata la
deve essere intesa come preparazione alla vita perché è scuola dell’infanzia (giardino, asilo, casa dei bambini,
essa stessa luogo di vita, Bruner rispondeva enfatizzando la scuola materna…) emerge dominante l’idea di luogo di
necessità di uno spazio/tempo preparatorio e il bisogno di accudimento, di cura, di affetti, di sicurezza. Sono valori
un periodo dedicato all’apprendimento per impossessarsi importanti che consegnano una visione parziale, e quindi
degli strumenti indispensabili, che sono strumenti culturali. deformata. La scuola è “dell’infanzia”, perché è pensata
Oggi comprendiamo che questa contrapposizione è arti- per rispondere ai bisogni dei bambini così come oggi sono,
ficiosa e, per di più, impossibile. consapevole che non necessitano solo di accudimento e
La società nella quale viviamo ha messo in evidenza l’im- calore, ma di incoraggiamento a diventare autonomi, a
portanza di un apprendistato permanente, ben oltre i con- diventare pensatori, a diventare cittadini. Da qui l’idea di
fini della scuola. Le famose “tre elle” (lifelong learning) una scuola dai confini meno marcati, con tante possibili
segnalano che è necessario essere in grado di apprendere aperture, una scuola dalla quale partano tanti sentieri che
lungo l’intero arco della vita, non solo durante il periodo la rendano porosa, collegata alla realtà.
di più o meno prolungata scolarizzazione. E tra questi sentieri ve n’è uno particolarmente importante,
Inoltre, l’avvento di quella che viene chiamata società co- che potremmo chiamare il sentiero delle alleanze. Il com-
gnitiva ha portato a rivedere la funzione della scuola, dal pito di accompagnare i bambini nel loro percorso di cre-
momento che non può più essere considerata come l’u- scita è diventato più difficile, oggi, anche per la rottura di
nico luogo di apprendimento, ma uno accanto a molti altri quel patto educativo che nel passato aveva visto una stretta
che la affiancano. Come dicono le Indicazioni nazionali alleanza tra scuola e famiglia. Oggi questo patto è andato
«Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante in frantumi e va ricostruito con pazienza, anzi allargato
esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti a includere tanti altri soggetti che incontrano i bambini
vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non in ambito extrascolastico, associazioni, società sportive,
vi è bisogno dei contesti scolastici» . Avendo perso il pri- oratorio, biblioteche… È un mondo ricco di potenzialità,
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mato dell’informazione – e vedendosi molto più marginale ma frammentato, che potrebbe collaborare, ma che non
anche come soggetto di formazione – la scuola può rigua- si incontra. Si rende necessaria una regia che consenta
dagnare una nuova centralità, se si ripensa come luogo di far dialogare, armonizzare, coinvolgere in un grande
di educazione al pensiero, di introduzione alla realtà (il progetto comune tutti questi importanti attori sociali ed
«saper stare al mondo» delle Indicazioni) e come luogo educativi. Un compito in più per la scuola? Certamente
un impegno al quale non è contrattualmente tenuta, ma
che, se assunto con intelligenza e passione, le ridona au-
1. MIUR (2012), Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola torevolezza e centralità.
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, p. 4.
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 234