Page 12 - DEMO Capriccio e la banda dei cani scatenati
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derno che lo correggiamo insieme!”
“Oh, oh… di male in peggio”, pensò terrorizzato
Capriccio, “Ho dimenticato di fare il compito… e
adesso chi glielo dice a quello… non posso neanche
utilizzare la scusa che uso di solito con la maestra…
quella che il compito l’ho fatto ma ho dimenticato
a casa il quaderno… questo non ha affatto
l’aria di cascarci… sono rovinato…”
Capriccio era preso dal panico, non riusciva a deci-
dersi sul da farsi... poi, finalmente, si fece coraggio e
alzò la mano , un po’ .
“Sì? Dimmi…” disse, indispettito, il direttore.
“Ehm, signor direttore… io… insomma… prima di
cominciare… volevo dirle che… insomma… ecco…
ho dimenticato di fare il compito!”
Dopo aver pronunciato queste parole Capriccio
il fiato in attesa della violenta reazione
di quell’omone grande e grosso… ma tutto ciò che le
sue orecchie incredule sentirono fu: “Se non altro sei
stato onesto ad ammetterlo... avresti potuto inventarti
una scusa… per stavolta sei perdonato… ma che non
succeda più.… e vedi di farlo per domani!”.
Questa sì che sarebbe passata alla sto-
ria! Era sopravvissuto ad un incontro ravvicinato con