Page 13 - DEMO Capriccio e la banda dei cani scatenati
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il direttore Bonetti. Non
riusciva a crederci e certo avrebbe faticato a convin-
cere i suoi due migliori amici che si trattava proprio
della verità. Già se li immaginava, all’intervallo, men-
tre uscivano dalla loro classe, la terza B, Anna tutta
sorridente e soddisfatta per qualche bel voto ot-
tenuto in una verifica e Domenico borbottante perché
il bel voto non se l’era guadagnato dal momento che,
a suo dire, le maestre ce l’avevano sempre con lui.
“Visto e considerato che il compito non l’hai fatto…
potresti almeno seguire la correzione… non credi si-
gnor… Luccini Carlo?”. Il direttore terminò la fra-
se dopo aver consultato il registro per ricordare il
nome di quell’alunno indisciplinato che da parenti
e amici amava farsi chiamare con il soprannome di
Capriccio.
“Scusi signore!” si affrettò a rispondere Capriccio
diventando rosso in viso. Subito dopo si impose di
non distrarsi ulteriormente… non era certo il caso di
giocare con il e di attirare ancora le ire del
direttore.
Quando suonò la dell’intervallo
Capriccio si precipitò fuori dall’aula in cerca di Anna
e Domenico e non appena li ebbe raggiunti esclamò: