Page 15 - DEMO Capriccio e la banda dei cani scatenati
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quell’istante la campanella di fine intervallo suo-
nò imperiosa.
“Ciao, devo andare…” sbuffò Capriccio mentre si di-
rigeva verso la sua classe. Poi si fermò d’improvviso
come se si fosse rammentato di qualcosa di importan-
te, si girò e urlò ai due amici: “A proposito... per caso
sapete cosa significa abbattere?”.
“Abbattere?” ripetè Domenico, “…Ehi amico, guarda
che sei tu quello che è in quarta… ti ricordo che noi
siamo solo in terza… saremmo noi a dover chiedere
spiegazioni a te”.
“OK, OK… lasciamo perdere…”, concluse Capriccio
infilandosi nella sua aula proprio nell’istante preciso
in cui il direttore Bonetti stava per chiudere la porta
.
Quella mattina non ebbe un epilogo
come tutti i bambini di quarta B si erano immaginati:
il direttore Bonetti non mangiò nessuno di loro, anzi
fece qualcosa che a Capriccio tornò molto utile. Dopo
l’intervallo accompagnò la classe in biblioteca della
scuola per il cambio mensile dei libri presi in prestito
e fu lì che Capriccio potè scoprire l’esatto significato
della parola abbattere.
Accanto ai tavolini per la lettura, Capriccio notò subi-