Page 16 - DEMO Diario di scuola
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nel suo stile:
            – Troppe chiacchiere, fate troppe chiacchiere voi maestre per
            prime, basterebbe una sculacciata al momento giusto… – mi
            ripete convinta, poi si ferma a riflettere – Io te le ho sempre
            date quando le meritavi e non sei cresciuta male male!
            Gli  amici  considerano  l’insegnamento  un  sub-lavoro,  forti
            delle  loro  lauree  “serie”  o  dei  loro  mestieri  “fruttuosi”,
            stimano poco o niente la fatica d’insegnare.
            Che  siano  elettori  di  destra  o  di  sinistra  la  solfa  è  sempre
            quella; ogni discussione è buona per tirare in ballo i 3 mesi
            di vacanza estiva, le 22 ore di lavoro settimanali contro le
            loro 40, però sono sconcertati quando dico che non posso
            prendere un giorno di ferie così per così, come fanno loro,
            perché lascerei le colleghe nel fango.
            Si  scocciano  quando  vengono  da  me  e  inciampano  nei
            quaderni da correggere:
            – Ma perché? Si usa ancora correggere? Metti la sufficienza a
            tutti e non se ne parli più – mi ripete un amico nostalgico del
            sei politico, che era assai di moda quando lui era studente,
            ma che si arrabbia se alla figlia non viene opportunamente
            riconosciuto l’impegno scolastico.
            La mia amica Betta, manager di un’azienda importante, non
            si capacita quando la informo che pago moneta sonante per
            un corso d’aggiornamento oppure quando compro materiale
            per gli alunni o per “la scuola”.
            Mah!
            Sto seduta al tavolo del soggiorno pensando a queste amenità
            quando sento girare la chiave nella serratura e il mio augusto
            consorte rientra dopo la sua lunga giornata di lavoro.
            Se anche oggi, come ormai ha preso l’abitudine di fare da



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