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il
raggio
ritrovato
scambiarsi a mezzanotte.
Il Sole si guardò attentamente intorno,
però il suo raggio non era nemmeno lì e
così continuò il suo cammino.
L’aria era gelida e si sentì percorrere da
un brivido di freddo. Che ci faceva sul-
la Terra in una notte così? Gli mancava
il cielo caldo, chiaro e azzurro. La spe-
ranza di ritrovare il suo amato raggio
lo stava ormai abbandonando, però era
la notte di Natale e chissà … un mira-
colo poteva ancora accadere.
Vide allora una casa con un bellissimo
giardino. Dalle tante finestre basse che
la circondavano, veniva una grande luce
e si sentivano voci allegre di bimbi che
intonavano canti natalizi e ridevano fra
loro. Il Sole si avvicinò e sbirciò attra-
verso i vetri: che meraviglia!
C’era un enorme albero di Natale addob-
bato con fiocchi rossi, luci e palline dai
mille colori; un grande camino acceso
abbellito con rami di agrifoglio e cande-
le sparse ovunque che diffondevano una
luce fatata. Sotto l’albero, su un grande
tappeto a fiori, erano sparsi pacchi-re-
galo infiocchettati. I bambini, caldi nei
loro morbidi pigiamini, giocavano sul
tappeto aspettando l’arrivo della mez-
zanotte e la nascita di Gesù.
Si sentirono battere 12 rintocchi ... Ge-
sù era nato!
I piccoli, commossi e con gli occhi lucidi
per l’emozione, intonarono un canto e
fecero, con le candeline accese, una bre-
ve processione fino al presepio allestito
in un angolo della stanza, dove depose-
ro un piccolo Gesù di gesso. Poi, felici,
corsero al grande albero per scartare i
doni: un trenino elettrico, bambole di
varie misure vestite con sete, merletti
e nastri, una casa delle bambo-
le, un paio di pattini, libri
cartonati e patinati e
persino un orso di
peluche a misura
umana.
IlSolerespiròquel-
l’atmosfera calda
e quasi irreale e
dimenticò per un
attimo il suo rag-
gio perduto quan-
do, ad un tratto, vide
un bambino che, in pun-
ta di piedi, cercava di guarda-
re attraverso la finestra. Povero bim-
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