Page 33 - Nuovo Gulliver News Marzo 2022 - Rivista Versione Web
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Disabilità e inclusione











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                                                                                   Dirigente scolastica










                                       I
                                       Insegnare a giocarensegnare a giocare









        Il gioco, e in particolare il gioco spontaneo, è in genere l’attività più

        naturale per un bambino. Attraverso il gioco egli scopre, impara,

        socializza e si diverte, in quanto l’attività ludica è di per sé gratifi-

        cante. I bambini con importante ritardo nello sviluppo cognitivo

        o con disturbo relazionale come l’autismo, però, spesso non

        sono capaci di giocare spontaneamente, oppure si dedicano ad

        attività ripetitive molto semplici (come agitare, sbattere o lanciare

        oggetti, oscillare le braccia e il corpo, assumere posture o andature

        bizzarre…) che non si prestano alla condivisione sociale. Questi

        atteggiamenti e comportamenti possono esporli alla stigmatizza-

        zione e provocarne l’isolamento.

        Per questo è molto importante che ogni bambino sappia e

        possa giocare, e se, osservando i suoi comportamenti, ci rendiamo

        conto che non è in grado di farlo spontaneamente, è necessario

        che proviamo a insegnarglielo.

        Prima di cominciare dobbiamo considerare il fatto che, come tutti

        i bambini, anche quelli con ritardo cognitivo o disturbo autistico

        possono avere preferenze o avversioni per alcune attività: non sa-

        premo mai quali sono i giochi preferiti fino a che non proviamo a




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