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                                                                                 Italiano








        Formalizziamo quanto emerso dall’analisi della figura n. 3 e

        dall’attività:



              le parole hanno una “marca” che ne indica il genere e il nu-

              mero ed è rappresentata dalla desinenza;

              le parole che concordano tra loro hanno desinenze che vei-

              colano le stesse informazioni;

              può succedere che la desinenza di una parola non dia indi-

              cazioni chiare sul genere e sul numero della parola stessa; in

              questi casi si ricorre alla desinenza di altre parole che con-

              cordano con essa (ad esempio, in “la mia cantante prefe-

              rita” l’articolo e gli aggettivi ci fanno capire che “cantante”

              è femminile);

              le parole che hanno una desinenza sono variabili, quelle che

              non hanno desinenza e, quindi, non possono cambiare per

              genere, numero o persona sono invariabili.


        Focalizziamoci sul terzo punto svolgendo collettivamente l’atti-

        vità n. 2, con la quale i bambini avranno modo di esercitarsi con

        nomi dalla cui desinenza non si può dedurre il genere o il numero,

        ad esempio:



              quelli ambigenere, ovvero quelli che hanno la stessa desinenza

              sia per il maschile sia per il femminile (nipote, parente…);

              quelli che hanno un’unica forma per il singolare e per il plu-

              rale (cinema, moto…);

              quelli che hanno il singolare maschile uguale al plurale fem-

              minile (cameriere).





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