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Scienze ª
FIGURA n. 2 trovano sul Pianeta;
3 la resistenza dell’aria che si oppone al movimento dell’a-
piega a valle
linea tratteggiata normale (verso il basso) ereo, originata dall’aderenza fra quest’ultimo e l’aria;
maggiore è la superficie di contatto tra l’aeroplano e l’a-
piega a monte ria, maggiore è la resistenza;
linea tratto-punto (verso l’alto)
3 la portanza, una forza verticale che spinge verso l’alto
l’aereo sostenendolo; è generata dal comportamento
piegare
dell’aria che incontra le ali dell’aereo e dipende dalla
piegare e riportare loro forma, inclinazione e ampiezza.
nella posizione
iniziale Precisiamo che la portanza e la forza di gravità agiscono in
modo opposto l’una all’altra, così come la spinta e la resi-
ribaltare sull’asse
verticale stenza. Per mantenere l’aereo in movimento, la spinta do-
vrebbe essere costante; poiché viene esercitata solo all’ini-
Se qualcuno desidera sperimentare altri tipi di aeroplano zio, una volta esaurito il suo effetto le forze che contrastano
invitiamolo a illustrare il procedimento e aggiungiamoli al il volo faranno precipitare l’aereo. Guidiamo la classe a
nostro “parco aerei”. Al termine, chiediamo di osservare comprendere che per volare bene, un aeroplanino dovrebbe
i modelli e ipotizzare quale potrebbe volare più lontano. sfruttare la portanza e subire il meno possibile l’effetto della
resistenza. Riflettiamo sulle caratteristiche costruttive adatte
Testiamo gli aeroplani a questo scopo e concludiamo che una forma allungata, si-
Riflettiamo insieme su come condurre la sperimentazione, mile alla punta di una freccia, è indicata per diminuire la
facendo comprendere la necessità di ridurre i fattori di va- resistenza, mentre le ali grandi permettono una maggiore
riabilità che possono influenzare i risultati; perciò chiediamo portanza. Infine invitiamo i bambini a ripercorrere le varie
a ogni squadra di scegliere un lanciatore che effettuerà cin- tappe dell’attività riconducendole alle fasi del metodo scien-
que lanci per aereo. Facciamo realizzare una tabella come tifico sperimentale: osservazione del fatto (gli aerei di carta
la seguente per la raccolta dei dati. non sempre volano bene), domanda (quali caratteristiche
permettono a un aeroplanino di volare bene?), formulazione
Gruppo: ......................................................................
di un’ipotesi, verifica dell’ipotesi con un esperimento (lan-
Distanza percorsa
cio di vari modelli di aereo), raccolta dei risultati, conclu-
Lancio 1 Lancio 2 Lancio 3 Lancio 4 Lancio 5
sione. Facciamo svolgere la scheda n. 1 per una verifica; il
Modello n. 1
secondo esercizio richiede di completare una rappresenta-
Modello n. 2
zione mediante frecce delle forze che agiscono su un aero-
Modello n. 3
planino di carta in volo (situazione non nota).
Modello n. 4
Dotiamoci di un metro e rechiamoci all’aperto o in corri- Conclusione
doio. Facciamo fare ai lanciatori alcune prove affinché la Organizziamo una gara di lancio degli aerei di carta: esor-
tecnica di lancio e la forza impiegata siano simili per tutti, tiamo ciascuno a costruire il proprio scegliendo il mo-
quindi incoraggiamo ogni squadra, a turno, a effettuare i dello che preferisce, FIGURA n. 3
lanci previsti e sosteniamola nelle misurazioni. Dall’analisi quindi spostiamoci in
dei dati, pur con l’approssimazione dovuta alle condizioni uno spazio ampio e av- Diploma di
PILOTA DI
PILOTA DI
sperimentali, dovrebbe emergere che i modelli migliori viamo una serie di sfide AEROPLANI DI CARTA
AEROPLANI DI CARTA
sono quelli più affusolati e con le ali più grandi. Guidiamo a coppie. Al termine, Rilasciato a:
a comprendere le forze in gioco nel volo dell’aeroplanino: premiamo tutti i gioca-
3 la spinta impressa dal braccio nel lancio; tori con un diploma di
3 la forza di gravità che attira verso terra tutti i corpi che si pilota (v. figura n. 3).
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