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          carta d’identità, da aggiungere alle altre nel calderone dei   hanno doppio plurale. Chiediamo ai ragazzi di cercare il
          personaggi. Infine, a partire da un racconto fantasy scelto   significato di questi doppi plurali sul dizionario così da far
          sul libro di testo, chiediamo ai ragazzi organizzati in gruppi   constatare i significati diversi.
          di cambiare il finale, oppure i poteri dei personaggi, o l’am-  4   Come potrebbero chiamarsi i nomi con due plurali? E
          bientazione… L’importante è che le caratteristiche del ge-  quelli senza il singolare o il plurale? E quelli che riman-
          nere vengano rispettate. Le schede n. 1 e n. 2 si prestano   gono uguali sia al singolare sia al plurale?
          come strumento di verifica.                           I ragazzi faranno delle ipotesi fantasiose che ci daranno
                                                                modo di porre l’attenzione sul fatto che le proposte hanno
             Nomi particolari                                   come denominatore comune la caratteristica dell’abbon-
          Il lavoro sui personaggi fornisce uno spunto per introdurre   danza, della mancanza e dell’invariabilità.
          una riflessione riguardo al nome. Chiediamo: “Nelle carte   Arriviamo quindi a definire i primi come nomi sovrabbon-
          d’identità che avete realizzato, che tipo di nomi avete   danti, i secondi come nomi difettivi e i terzi come invaria-
          scritto?”. I ragazzi risponderanno citando nomi propri e co-  bili. Infine, proponiamo l’attività n. 2 da correggere colletti-
          muni dei personaggi incontrati. Riprendiamone, quindi, le   vamente. Facciamo svolgere la scheda n. 3 per una verifica.
          definizioni e la regola che prevede che i primi vadano scritti
          con la lettera maiuscola.                                 A colpi di bacchetta

          4   I nomi comuni sono parti variabili o invariabili del di-  Leggiamo alla classe il testo della figura n. 6, in cui man-
            scorso? Da cosa lo si capisce?                      cano gli articoli.
          Emergerà che i nomi appartengono alle parti variabili del di-  Sicuramente i ragazzi noteranno la stranezza del brano.
          scorso perché cambiano in genere e in numero. Scriviamo,   Proiettiamolo, quindi, alla LIM e domandiamo: “Che cosa
          poi, sulla lavagna le seguenti parole: gorilla, ferie, latte, ci-  notate? Manca qualcosa? Che cosa?”. I ragazzi spontane-
          glio, nozze, gesto.                                   amente completeranno oralmente il testo aggiungendo le
          Chiediamo agli alunni di volgere al plurale o al singolare   parole che lo completano: “La porta si spalancò. Si vide
          questi nomi. Dopo aver accolto le proposte e i commenti   una strega alta…”. Occupiamoci personalmente di scri-
          della classe, formalizziamo che gorilla ha la stessa forma   vere con un colore diverso le parole aggiunte dagli alunni
          sia per il singolare sia per il plurale, latte non ha il plurale,   e chiediamo come si chiamano; una volta emerso che sono
          ferie e nozze non hanno il singolare, mentre ciglio e gesto   gli articoli, domandiamo:
                                                                4   L’articolo e la parola a cui si accompagna come devono
                              ATTIVITÀ n. 2
          Leggi il brano e sottolinea di rosso i nomi invariabili, di blu i   essere tra di loro? Posso dire, ad esempio, “il porta” op-
          sovrabbondanti e di verde i difettivi. In caso di dubbi consulta   pure “uno strega” o ancora “la pareti”? Perché?
          il dizionario.                                        Facciamo emergere che l’articolo e il nome devono concor-
                                                                dare sia nel genere sia nel numero; a questo punto facciamo
          Bruno era un gorilla che viveva in uno zoo. Stanco delle mura   esercitare la classe con la concordanza nome-articolo scri-
          che lo imprigionavano, un giorno decise di fuggire. Si arram-
          picò tra i fili e le recinzioni, sfuggendo alla sorveglianza degli
          addetti. Con passi furtivi e silenziosi, si avventurò nella città,         FIGURA n. 6
          determinato a trovare la libertà. Mentre si aggirava tra le vie,   Porta si spalancò. Si vide strega alta, vestita di verde smeraldo.
          Bruno sentì il profumo invitante del caffè provenire da un pic-  Aveva volto molto severo e primo pensiero di Harry fu che era
          colo bar di quartiere. Affascinato da quell’aroma, si avvicinò   persona che bisognava evitare di contrariare.
          furtivamente e, con abilità, si impossessò di una caraffa di latte   «Ecco qua allievi del primo anno, professoressa McGranitt»
          fumante per placare la sua sete. Il gesto non passò inosservato   disse Hagrid.
          agli occhi increduli dei passanti, che stupiti assistettero alla   «Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io.» Spalancò
          scena. Poi Bruno proseguì il suo cammino. Mentre si avvicinava   porta. Sala d’ingresso era così grande che ci sarebbe stata co-
          a una piazza animata, Bruno sentì un suono familiare provenire   modamente tutta casa dei Dursley. Soffitto era talmente alto che
          da un vicolo nascosto: era la voce della Gorilla Radio, un’emit-  si scorgeva a malapena, e di fronte a loro sontuosa scalinata in
          tente clandestina che trasmetteva messaggi di speranza e ribel-  marmo conduceva ai piani superiori.
          lione contro le ingiustizie del mondo.                              (rid. e ad. da Rowling J. K., Harry Potter e la Pietra Filosofale, Salani)



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