Page 9 - DEMO Rivista Tre-Sei - Gennaio 2022
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L’angolo della psicologa
di Maria Chiara FIORIN
Dirigente Psicologa AUSL di Modena
Servizio Sociale Area Minori e Famiglie di Carpi
Mamma, non mi lasciare!
lato identificarsi con il piccolo può aiutare a empatizzare
IL CASO con lui, dall’altro dare troppa credibilità a questi pensieri
Da quando ha ripreso la scuola dopo le vacanze di rischia di alimentare le ansie della diade madre-bambino,
Natale, Enea piange e si dispera davanti alla porta confermando la loro visione catastrofica, anziché offrire
della sezione. Con voce straziante grida al mondo contenimento e prospettive diverse. È importante infatti ri-
che proprio non vuole lasciare la sua mamma. No- badire alla mamma che il bambino sta bene, che può far-
nostante le scene plateali, appena la mamma, piena cela a stare da solo, che la sezione non è un luogo ostile
di sensi di colpa, riesce faticosamente a staccarsi e ma un ambiente di crescita, gioco e divertimento.
a uscire di scena, ecco però che Enea si trasforma. Spesso le crisi dei bambini mettono in scena, in maniera
Come per magia le lacrime evaporano e lasciano il inconsapevole, i vissuti e gli stati d’animo degli adulti. Una
posto a risate divertite. madre troppo spaventata o triste per il fatto di doversi sepa-
rare dal figlio e affidarlo a degli estranei che si godranno la
sua compagnia, magari mentre lei va al lavoro, può, senza
LA RIFLESSIONE rendersene conto, trasmettere questi timori al piccolo. I
La paura di separarsi dalle figure di riferimento per esplo- bambini sono molto sensibili alla comunicazione non
rare situazioni nuove viene sperimentata, in misura varia- verbale e prestano grande attenzione ai toni di voce, agli
bile, da tutti i bambini. Si tratta, infatti, di un’emozione sguardi, alla postura degli adulti, da cui traggono informa-
primordiale, connessa al sistema di attaccamento, che si zioni per comprendere il mondo. Un genitore spaventato,
attiva proprio quando il legame con il caregiver, che rap- anche senza parlare, potrà quindi far sentire insicuro an-
presenta il porto sicuro e il noto, viene minacciato da una che il figlio, così come un genitore sicuro potrà essere per
spinta opposta che orienta verso il nuovo, lo sconosciuto, lui molto rassicurante. Ecco perché alcuni bambini, come
l’avventura. Enea, appena la madre esce di scena riescono a rilassarsi
Alcuni bambini più temerari superano facilmente que- e a godersi la vita scolastica sorprendendo tutti per il dra-
sta ambivalenza interiore e, probabilmente guidati da un stico cambiamento di umore. I questi casi è probabile che
senso di fiducia che fa sentire che il legame può resistere la difficoltà a separarsi dalla mamma fosse connessa non
alla separazione, riescono ad affrontare con leggerezza la tanto alla paura dell’autonomia, quanto all’identificazione
separazione. Altri, più timidi, insicuri, poco amanti delle con la paura della madre o, talvolta, alla paura di lasciare
novità, possono vivere con difficoltà questi momenti di la madre da sola.
passaggio, sperimentando in alcune circostanze persino Per poter aiutare i bambini a superare le loro difficoltà a
una forte angoscia. volte bisogna ampliare lo sguardo e andare a cercare ele-
Certe volte la paura a lasciar andare la mamma e ripren- menti di rinforzo nel sistema famigliare. Comprendere
dere in autonomia la routine scolastica può essere così questa dinamica può essere utile non per colpevolizzare
intensa da provocare una crisi difficile da consolare. Ve- la madre, alla quale non serve nemmeno verbalizzare l’i-
dere i bambini che piangono e urlano disperati, aggrap- potesi che stia inconsciamente spaventando il proprio fi-
pandosi alla mamma per impedirle di andarsene via può glio, ma al contrario per cercare di rassicurarla moltissimo
essere davvero straziante e fa sentire in difficoltà sia la per aiutarla a sviluppare quella fiducia che potrà poi tra-
madre sia l’insegnante. smettere al figlio. Alle volte, quando la situazione è molto
Può addirittura venire il dubbio che non si stia facendo la complicata, si può persino invitare il padre o un’altra fi-
cosa giusta, che forse quel bambino non è pronto e che gura di riferimento a occuparsi di questa fase di rientro,
soffre davvero troppo per riuscire a stare da solo. Bisogna in modo da facilitare alla madre e al bambino un compito
però fare molta attenzione a questi dubbi, perché se da un che appare troppo difficile da svolgere assieme.
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Progetto TRE-SEI Gulliver n. 207