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L’angolo della psicologa

                                                                     di Maria Chiara FIORIN
                                                                    Dirigente Psicologa AUSL di Modena
                                                              Servizio Sociale Area Minori e Famiglie di Carpi




                            Mamma, non mi lasciare!





                                                               lato identificarsi con il piccolo può aiutare a empatizzare
            IL CASO                                            con lui, dall’altro dare troppa credibilità a questi pensieri
            Da quando ha ripreso la scuola dopo le vacanze di   rischia di alimentare le ansie della diade madre-bambino,
            Natale, Enea piange e si dispera davanti alla porta   confermando la loro visione catastrofica, anziché offrire
            della sezione. Con voce straziante grida al mondo   contenimento e prospettive diverse. È importante infatti ri-
            che proprio non vuole lasciare la sua mamma. No-   badire alla mamma che il bambino sta bene, che può far-
            nostante le scene plateali, appena la mamma, piena   cela a stare da solo, che la sezione non è un luogo ostile
            di sensi di colpa, riesce faticosamente a staccarsi e   ma un ambiente di crescita, gioco e divertimento.
            a uscire di scena, ecco però che Enea si trasforma.   Spesso le crisi dei bambini mettono in scena, in maniera
            Come per magia le lacrime evaporano e lasciano il   inconsapevole, i vissuti e gli stati d’animo degli adulti. Una
            posto a risate divertite.                          madre troppo spaventata o triste per il fatto di doversi sepa-
                                                               rare dal figlio e affidarlo a degli estranei che si godranno la
                                                               sua compagnia, magari mentre lei va al lavoro, può, senza
          LA RIFLESSIONE                                       rendersene conto, trasmettere questi timori al piccolo. I
          La paura di separarsi dalle figure di riferimento per esplo-  bambini sono molto sensibili alla comunicazione non
          rare situazioni nuove viene sperimentata, in misura varia-  verbale e prestano grande attenzione ai toni di voce, agli
          bile, da tutti i bambini. Si tratta, infatti, di un’emozione   sguardi, alla postura degli adulti, da cui traggono informa-
          primordiale, connessa al sistema di attaccamento, che si   zioni per comprendere il mondo. Un genitore spaventato,
          attiva proprio quando il legame con il caregiver, che rap-  anche senza parlare, potrà quindi far sentire insicuro an-
          presenta il porto sicuro e il noto, viene minacciato da una   che il figlio, così come un genitore sicuro potrà essere per
          spinta opposta che orienta verso il nuovo, lo sconosciuto,   lui molto rassicurante. Ecco perché alcuni bambini, come
          l’avventura.                                         Enea, appena la madre esce di scena riescono a rilassarsi
          Alcuni bambini più temerari superano facilmente que-  e a godersi la vita scolastica sorprendendo tutti per il dra-
          sta ambivalenza interiore e, probabilmente guidati da un   stico cambiamento di umore. I questi casi è probabile che
          senso di fiducia che fa sentire che il legame può resistere   la difficoltà a separarsi dalla mamma fosse connessa non
          alla separazione, riescono ad affrontare con leggerezza la   tanto alla paura dell’autonomia, quanto all’identificazione
          separazione. Altri, più timidi, insicuri, poco amanti delle   con la paura della madre o, talvolta, alla paura di lasciare
          novità, possono vivere con difficoltà questi momenti di   la madre da sola.
          passaggio, sperimentando in alcune circostanze persino   Per poter aiutare i bambini a superare le loro difficoltà a
          una forte angoscia.                                  volte bisogna ampliare lo sguardo e andare a cercare ele-
          Certe volte la paura a lasciar andare la mamma e ripren-  menti di rinforzo nel sistema famigliare. Comprendere
          dere in autonomia la routine scolastica può essere così   questa dinamica può essere utile non per colpevolizzare
          intensa da provocare una crisi difficile da consolare. Ve-  la madre, alla quale non serve nemmeno verbalizzare l’i-
          dere i bambini che piangono e urlano disperati, aggrap-  potesi che stia inconsciamente spaventando il proprio fi-
          pandosi alla mamma per impedirle di andarsene via può   glio, ma al contrario per cercare di rassicurarla moltissimo
          essere davvero straziante e fa sentire in difficoltà sia la   per aiutarla a sviluppare quella fiducia che potrà poi tra-
          madre sia l’insegnante.                              smettere al figlio. Alle volte, quando la situazione è molto
          Può addirittura venire il dubbio che non si stia facendo la   complicata, si può persino invitare il padre o un’altra fi-
          cosa giusta, che forse quel bambino non è pronto e che   gura di riferimento a occuparsi di questa fase di rientro,
          soffre davvero troppo per riuscire a stare da solo. Bisogna   in modo da facilitare alla madre e al bambino un compito
          però fare molta attenzione a questi dubbi, perché se da un   che appare troppo difficile da svolgere assieme.


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