Page 20 - DEMO Un mondo di numeri classe 2
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1.1 Aspetti psicologici

                Dagli studi piagetiani sulla genesi del concetto di numero  emerge chiaramente
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                che in tale processo gli aspetti “cardinale” e “ordinale” sono indissolubilmente le-
                gati. Più precisamente, sappiamo che nella costruzione del concetto di numero

                sono coinvolti diversi aspetti: ordinale, cardinale, ricorsivo, legato alla misura. L’at-
                tenzione a questa pluralità di approcci non riguarda solo il “primo incontro” con il
                numero in classe prima, ma dovrà guidare la progettazione delle attività aritmeti-
                che anche negli anni successivi.
                Un altro interessante campo di osservazione riguarda la rappresentazione mate-

                matica. De Saussurre definisce il linguaggio “la capacità di passare da un contenu-
                to interno ad una rappresentazione esterna e viceversa” . Il ruolo del linguaggio è
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                quindi fondamentale per lo sviluppo e la presa di coscienza dei concetti e dei pro-

                cedimenti matematici. Di conseguenza, risulta di particolare importanza un pas-
                saggio graduale da una modalità di rappresentazione non matematica (mediante
                drammatizzazione,  manipolazione,  disegno,  racconto)  ad  una  rappresentazione
                che fa uso di relazioni e funzioni matematiche. Tutte queste osservazioni devono
                trovare una traduzione concreta nella predisposizione delle attività didattiche.





                1.2 Appunti metodologici

                1.2.1 esperienze molteplici
                Si è già osservato, parlando dell’approccio al concetto di numero nel volume di
                classe prima di questa collana che, per avviare i bambini alla comprensione del

                numero, è opportuno avvalersi di un approccio integrato, multidirezionale, predi-
                sponendo esperienze che tengano conto di diversi punti di vista: ordinalità, cardi-
                nalità, ricorsività, misura.
                Tale principio è applicabile anche alle classi successive: il “principio di variabilità

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                percettiva” di Z. Dienes  afferma infatti che qualsiasi struttura matematica, per es-
                sere astratta, deve essere “incontrata” in situazioni molto diverse.


















                3. Jean Piaget – Barbel Inhelder, La génèse des structures logiques, Neuchâtel 1959
                4. F. De Saussurrre, Corso di linguistica generale, Laterza, Bari 1976
                5. Z. P. Dienes, La matematica nella scuola elementare, La Nuova Italia, Firenze 1977

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