Page 14 - DEMO Un mondo di parole classe 2
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I.I APPROCCIO METODOLOGICO
Quando si parla dell’apprendimento della lingua, un’attenzione particolare va
dedicata alle attività dell’ascolto, primo elemento, forse quello essenziale, della
comunicazione.
Solo chi sa ascoltare è in grado di entrare in dialogo con l’altro; sa mettere in
gioco le proprie convinzioni per convalidarle o modificarle alla luce di quanto ha
recepito; sa mettere in relazione conoscenze e concetti per formulare giudizi e
opinioni personali. Compagno inseparabile dell’ascolto è il silenzio, le due facce
della comunicazione/comprensione: il silenzio è indispensabile perché l’ascolto sia
efficace mentre l’ascolto è necessario per poter interloquire con gli altri.
educare al silenzio e all’ascolto rientra nel programma educativo della scuola
primaria, soprattutto in un tempo come il nostro che ignora l’armonia del silenzio.
Ascoltatori si nasce o si diventa?
Sicuramente ascoltatori si nasce, altrimenti madre natura non ci avrebbe provvisto
di un apparato uditivo così sofisticato.
Del resto la voce calma e suadente della mamma non acquieta forse il pianto
del neonato? Però, crescendo in un mondo sin troppo pieno di suoni e rumori, il
bambino perde la cognizione del silenzio e si limita all’ascolto di ciò che vuole o gli
fa piacere sentire.
In questa prima parte della guida vengono pertanto inserite attività relative al
silenzio e all’ascolto.
Nel volume di classe prima le attività suggerite erano forse meno impegnative; ora
diventano gradualmente più complesse in relazione all’età degli alunni.
I.I.1 L’AnGOLO DELL’AsCOLTO
Per i momenti dedicati all’ascolto e agli scambi comunicativi è cosa opportuna
utilizzare un ambiente diverso dall’aula, in cui i bambini si possano sentire liberi
di esprimersi e di dedicarsi ad attività che non hanno la rigidità della lezione
didattica, qualcosa che esce dagli schemi e che è più vicina alla creatività che
all’apprendimento vero e proprio.
Violetstar © Fotolia
Potrebbe essere un’aula laboratorio,
un locale non utilizzato per la routine
scolastica, una biblioteca. In mancanza
di uno spazio adeguato si può far
ricorso ad un angolo della stessa aula,
ma arredato e predisposto in modo
inusuale: tappeti, ritagli di moquette,
cuscinoni (c’è sempre qualche genitore
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