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             FIGURA n. 3
          Le guerre di conquista
          I Latini avevano fondato la Lega Latina con altre città del territorio escludendo Roma,
          della quale mal sopportavano la supremazia. Lo scopo della Lega era proteggere tutti
          i componenti da pericoli esterni. Roma e Latini si scontrarono nella battaglia del Lago
          Regillo (496 a.C.), dalla quale la prima uscì vincitrice. In seguito alla vittoria, nel 493 a.C.
          Roma stabilì un patto di parità (noto con il nome di Foedus Cassianum) con i compo-
          nenti della Lega Latina basato sulla equa spartizione delle terre conquistate, sull’alter-
          nanza del comando degli eserciti e sulla fondazione, in comune, di colonie. Dopo secoli
          di scontri, inoltre, i Romani conquistarono gli Equi e i Volsci (IV secolo a.C.) e nel 396
          a.C. con la presa di Veio vinsero anche gli Etruschi. A partire dal 390 a.C. alcune tribù
          galliche cominciarono un’avanzata verso i territori settentrionali dell’Italia arrivando a
          saccheggiare Roma. Gli scontri tra Roma e queste tribù furono i primi di una lunga serie
          e diedero il via alle guerre romano-celtiche. Dal 343 a.C. al 290 a.C. Roma combatté
          contro i Sanniti nelle cosiddette tre guerre sannitiche, che terminarono con la vittoria
          dei Romani, i quali conquistarono così una posizione egemonica nei territori del centro
          e del sud d’Italia. Tra il 280 a.C. e il 275 a.C. ci furono le guerre pirriche, conflitti che
          videro schierati la Repubblica romana da una parte e l’esercito di Pirro, re dell’Epiro a
          capo di una coalizione greco-italica, dall’altra. Al termine dei conflitti, Roma ottenne
          il controllo di tutta la Magna Grecia. Nel 264 a.C. Roma controllava, quindi, i territori
          compresi tra Rimini (fondata nel 268 a.C.) e lo stretto di Messina. All’epoca la sua prin-
          cipale antagonista era Cartagine, città fondata dai Fenici sulle coste africane, che nel
          tempo era diventata una grande potenza mercantile controllando, tra gli altri, Tunisia,
          Spagna, Sicilia meridionale e Sardegna. Ben presto Roma e Cartagine si scontrarono
          nelle tre guerre puniche (tra il 264 a.C. e il 146 a.C.) per il controllo del Mar Mediter-
          raneo. Tra il 264 a.C. e il 241 a.C. fu combattuta la prima guerra punica che terminò
          con la vittoria dei Romani nella battaglia navale delle isole Egadi (241 a.C.). Cartagine
          abbandonò la Sicilia e Roma occupò negli anni seguenti la Sardegna e la Corsica. Dal
          218 a.C. al 202 a.C. ci fu la seconda guerra punica durante la quale emerse la figura
          di un grande condottiero cartaginese, Annibale. Egli giunse in Italia con gli elefanti,
          attraversò le Alpi e combatté contro l’esercito romano presso il fiume Trebbia, il Lago
          Trasimeno e a Canne, riportando sempre vittorie. Venne, infine, sconfitto dai Romani
          a Zama, in Africa, e costretto alla fuga. Roma conquistò nel frattempo anche la Grecia.
          La terza guerra punica fu combattuta dal 149 a.C. al 146 a.C. e sancì la definitiva vitto-
          ria di Roma su Cartagine, che fu distrutta, e sui suoi territori africani. Roma è ormai la
          massima potenza dell’occidente controllando l’intero Mar Mediterraneo, che fu infatti
          chiamato Mare Nostrum.
                                                                                       (rid. e ad. da fonti varie)












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