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MIDDLE                                                  Rubrica a cura di Angelo PALETTA
         MANAGEMENT                                         Docente ordinario Dipartimento di Scienze Aziendali,
                                                                           Università degli Studi di Bologna
             E SCUOLA
             PRIMARIA                                                              e Serena GRECO
                                                                                    Ricercatrice INDIRE



                                                        Articolo di Lucia BACCI, Dirigente scolastica
                                                   e Barbara BUCCIOLINI, Già dirigente scolastica









                      Il referente per l’inclusione
                      Il referente per l’inclusione






           ’inclusività è una delle caratteristiche fondamen-  In quest’ottica l’azione del referente per l’inclusione è
        Ltali della scuola, tanto che il decreto legislativo    di fondamentale importanza per creare “lo star bene a
        n. 66/2017 ha disposto che la valutazione della qualità   scuola”, in modo che ogni alunno si senta a proprio agio
        dell’inclusione è parte integrante del procedimento di va-  e accettato per quello che è. Tra le attività più significa-
        lutazione e miglioramento previsto dal DPR n. 80/2013.   tive si segnalano: la comunicazione e la mediazione tra
        Il referente per l’inclusione costituisce perciò una figura   i vari soggetti interni ed esterni (docenti, famiglie, opera-
        di staff strategica, perché co-costruttore di una comunità   tori dei servizi sanitari e degli enti locali); la diffusione di
        educante che ha come focus l’inclusione in tutti i suoi   informazioni sulle disposizioni normative vigenti e sulle
        aspetti e declinazioni.                                opportunità di formazione; il supporto didattico ai colle-
                                                               ghi, soprattutto quelli meno esperti e/o privi di specializ-
           IL PROFILO DELLA FUNZIONE E LE ATTIVITÀ             zazione; l’organizzazione di incontri formali e informali
        Nella normativa secondaria è possibile rintracciare due ri-  con i componenti dei gruppi di lavoro; la facilitazione
        ferimenti circa il profilo di questa funzione: le Linee guida   della continuità educativa e didattica nel passaggio da un
        per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con di-  ordine di scuola all’altro.
        sturbi specifici di apprendimento, allegate al D.M. n. 5669
        del 12 luglio 2011 hanno definito un articolato profilo del
        referente d’istituto per i DSA, precisando comunque che
        la nomina di questa figura non costituisce un formale ob-
        bligo istituzionale, e, qualche anno più tardi, la nota mi-
        nisteriale n. 37900 del 19 novembre 2015 ha promosso
        una formazione in servizio di docenti specializzati nel so-
        stegno sui temi della disabilità, nella prospettiva della dif-
        fusione di figure di coordinamento per il «miglioramento
        delle pratiche organizzative e didattiche inclusive di ogni
        istituto scolastico».
        Alla luce delle riflessioni sviluppate nell’ultimo decennio
        sul concetto di bisogni educativi speciali (BES), si ritiene
        oggi opportuno ampliare lo sguardo oltre le specificità
        settoriali, puntando su un coordinamento integrato delle
        azioni per l’inclusione di tutti i bambini.                                                       © Freepik.com


           6          NUOVO         NEWS n. 230 marzo 2022
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