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Disabilità e inclusione
di Laura BARBIRATO
Dirigente scolastica
I
Il laboratorio sensoriale l laboratorio sensoriale
per gli alunni con disabilità gravii alunni con disabilità gravi
per gl
ell’ampia galassia delle disabilità, una piccola percentuale è
Ncaratterizzata da rilevanti riduzioni delle capacità cognitive e/o
motorie, la cui gravità richiede di strutturare specifici percorsi di ap-
prendimento.
In questi casi il primo passo è quello di sviluppare le sensorialità, ossia
i diversi canali attraverso i quali gli stimoli vengono recepiti. I sensi
sono le “porte” attraverso le quali entrano tutti quegli elementi che
poi il sistema cognitivo provvederà a elaborare: gli stimoli sensoriali
sono il “cibo” della mente e questo vale in tutti i casi, a prescindere
dai livelli di funzionamento cognitivo.
A seconda del tipo di disabilità ci possono essere canali sensoriali
privilegiati e altri non disponibili o carenti. I bambini sordi, ciechi o
ipovedenti hanno alcuni canali sensoriali compromessi, ma possono
contare sull’integrità degli altri; anzi, la plasticità del cervello fa sì che
le aree originariamente deputate a processare gli stimoli sensoriali af-
ferenti al canale compromesso si “riprogrammino”, divenendo capaci
di elaborare le stimolazioni relative ai canali residui, che in questo
modo divengono ancora più efficienti. I bambini con deficit cognitivi
rilevanti o con pluriminorazioni psicosensoriali spesso presentano
contestualmente inibizione, deficit linguistici e motori, apatia oppure
agitazione incontrollata, come conseguenze di una deprivazione o di
un sovraccarico sensoriale. In tutti i casi, lavorare sulla stimolazione
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