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Disabilità e inclusione
colorate, invitando i bambini a seguirle con gli occhi o con il mo-
vimento della mano; proiettiamo immagini colorate semplici, come
quelle di un caleidoscopio, oppure più complesse, come un paesag-
gio, che possano essere descritte a voce, con un sottofondo musicale
oppure con i suoni corrispondenti (acqua che scorre, rumore delle
onde, versi degli uccelli). Invitiamo i bambini a trovare oggetti sonori
nascosti dentro una vasca di palline, a cercare una fonte sonora in
movimento, a dondolarsi su un’amaca al ritmo di una canzone…
Incensi, saponi profumati, essenze di fiori ed erbe aromatiche pos-
sono stimolare l’odorato; cibi di diverso sapore possono sollecitare
il gusto; specchi, luci, immagini possono sollecitare la vista; suoni
e rumori, musiche e canzoni possono stimolare l’udito. Inventare
ambientazioni multisensoriali è stimolante anche per la creatività
dell’insegnante!
Un approfondimento specifico meritano gli stimoli tattili. Negli
alunni con gravi disabilità spesso il tatto è il senso più conservato, sul
quale si può quindi contare per giungere a sollecitare lo sviluppo co-
gnitivo. Tatto significa senso della pressione, della temperatura, del
contatto. Sono innumerevoli le esperienze tattili che possiamo pro-
porre agli alunni: dall’angolo dei ritagli di carta di diverso spessore a
quello delle stoffe (possiamo rivolgerci a qualche ditta di tessuti per
raccogliere campionari di velluti, stoffe di varia consistenza, ecc.);
da quello delle palline o dei palloncini a quello dei cuscini o dei
materiali morbidi e della farina di mais dove giocare a piedi nudi…
Possiamo appendere oggetti tattili al soffitto (fili, nastri di tessuti
diversi, collane, pupazzetti, piccoli giochi…), far sentire l’aria del
ventilatore, far roteare in aria frammenti di carta velina, predisporre
giochi con l’acqua e magari una vasca per giocare con la sabbia.
Possiamo anche realizzare pannelli sensoriali, da ripercorrere perio-
dicamente esplorando e denominando le relative figure, indicandone
gli aspetti caratterizzanti in relazione ai rimandi sensoriali: «Queste
sono le pecore, sono morbide, tonde e calde, stanno vicine e bru-
cano l’erba… Devono stare attente perché qui vicino c’è il lupo…»
(v. figura n. 1).
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