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di Antonio CALVANI
già professore Ordinario di Didattica e Pe-
dagogia Speciale Ricerca
all’Università di Firenze, Direttore Scientifi- sperimentale
co di S.Ap.I.E. e Pratica
didattica
L’insegnamento-apprendimento
L’insegnamento-apprendimento
del
della lettura: evidenze emergenti la lettura: evidenze emergenti
dalla ricerca cognitiva sperimentalela ricerca cognitiva sperimentale
dal
nche nell’insegnamento-apprendimento della prima lettura
entra in gioco, come in altre questioni, l’influenza di ideologie
Aaprioristiche come quella della naturalezza dell’apprendimento
infantile. Come noto, a questo riguardo ci si imbatte nella tradizionale
querelle tra i metodi globali (o analitici) e quelli fono-sillabici (o sin-
tetici); i primi sono stati storicamente una emanazione dell’attivismo,
che ha trovato più congeniale alla propria concezione immaginare
anche l’apprendimento della lettura come un processo naturale molto
simile a come si impara a camminare o a parlare, ignorando invece
come dinanzi alla lingua scritta in tutte le culture sia stato necessario
l’allestimento di un ambiente di istruzione esplicita.
Oggi la questione è superata sul piano scientifico, anche se non
sul piano pratico. Lasciamo la parola, a questo proposito, a Stanislas
Dehaene, uno dei più autorevoli esponenti della ricerca cognitiva spe-
rimentale, nominato recentemente a presiedere il Consiglio scientifico
del Ministère de l’Éducation in Francia, che ha dedicato un partico-
lare interesse alla lettura, aggiungendo a quanto già noto ulteriori
evidenze neuroscientifiche acquisite con tecniche di neuroimaging.
Sintetizzando lo stato dell’arte sull’insegnamento-apprendimento
della lettura, egli così si esprime: «Nessuno dovrebbe ignorare il fatto
che alcune questioni sono definitivamente risolte. Così oggi sappiamo
che i metodi globali o ideovisivi non funzionano; tutti i bambini, di
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NUOVO NEWS n. 226 novembre 2021